di Gabriel Solano
(traduzione Piergiovanni Bellumori, PCL Capalbio)
Il Frente de Izquierda de los Trabajadores ha ottenuto la
scorsa domenica più di 900.000 voti. Siamo cresciuti un 100 % se si fa un
paragone con il voto del 2011 e un 50 % in relazione alle generali di ottobre
dello stesso anno.
Al fianco di questi numeri esalta l'omogeneità nazionale di
questi risultati, che contrasta con la dispersione di due anni fa, quando solo
superavamo lo sbarramento in un terzo del territorio. Questa volta ci siamo
riusciti nella sua totalità. C'è stata una trazione del voto del FIT a partire
dall'avvio del 2011 e da una campagna a livello nazionale. Abbiamo esposto non
solo le rivendicazioni che premevano urgentemente alle masse ma abbiamo
accuratamente dato una spiegazione della nostra strategia politica. Abbiamo
messo il Frente de Izquierda al centro della disputa per il potere su una base
classista e di lotta di classe.
Il FIT riceve il grande risultato elettorale, Guillermo
Kane, Myriam Bregman, Juan Carlos Giordano, Juliana García, José Castillo,
Marcelo Ramal, Jorge Altamira, Néstor Pitrola, Christian Castillo, Claudio
Dellecarbonara e Gabriel Solano alla conferenza
stampa di domenica notte.
Con Salta in testa (nella capitale il 18% e nell'interno
provinciale l'11%) a Jujuy e nella zona petrolifera di Santa Cruz (quasi il
10%). Ci sono stati salti notevoli (il 5% a Formosa, il 7,5% a Mendoza, il 6%
nel Rio Negro e l'8% a Neuquen capitale – dove quattro settimane fa avevamo
ottenuto più del 5% alle elezioni locali). Abbiamo ottenuto a Cordoba la
possibilità di avere una deputata nazionale. A Buenos Aires dove le domande
hanno minimizzato il nostro voto abbiamo i voti sufficienti per un deputato
nazionale e potremmo averne un altro, possiamo entrare nella legislatura
provinciale e in vari consigli deliberanti. Aggiungiamo a tutto questo che
nella città di Buenos Aires abbiamo dovuto affrontare numerose forze di
sinistra (secondarie) che abbiamo sconfitto.
Il significato
Il grande risultato ottenuto in tutto il paese è la congiunzione
di due questioni, ma soprattutto è una manifestazione della bancarotta
capitalista, dello sfinimento del tardivo nazionalismo borghese e più che altro
della comprensione di questa situazione storica da parte nostra e dell'immenso
lavoro di delimitazione col kirchnerismo che ha preteso di inaugurare una nuova
epoca (l'Argentina kirchnerista), sul piano delle idee e della lotta di classe.
Il FIT non fa progressi per il fatto che unisce più forze ma
per la chiarezza politica che ha il suo sviluppo e per il metodo con il quale
affrontiamo le sue contraddizioni. E' un fronte unico in condizioni concrete ed
allo stesso tempo un segnale nella politica della rivoluzione socialista. Al di
sopra del “frontismo” inteso come un modo volgare o opportunista, segnaliamo
gli obiettivi strategici che guidano il nostro lavoro nel FIT.
Il Frente de Izquierda si sviluppa nel bel mezzo di un nuovo
collasso politico e la minaccia di un nuovo default, cioè di una transizione
politica che torna a mettere nella agenda il destino della società capitalista,
ma questa volta con una forza rivoluzionaria in ascesa.
La costruzione del Frente non risponde da parte nostra a una
questione di “pratica”, bensì a un attento lavoro di preparazione della classe
operaia per far si che si assuma i suoi compiti storici.
Ci troviamo nella voragine che sta scuotendo la maggior
parte dei popoli e ci poniamo la questione sulla direzione di questa voragine.
Davanti alle grandi crisi che si avvicinano, la fisionomia che abbiamo dato
alla sinistra raggiunge un’ importanza strategica.
La coscienza della classe
operaia
Il risultato elettorale ci permette di fare altre
conclusioni: l'importanza di un lavoro sistematico di agitazione e propaganda
politica socialiste. Mentre nel passato le elezioni erano un fattore di
integrazione della sinistra al regime, adesso le utilizziamo come un fattore di
sviluppo della coscienza di classe del proletariato e della popolazione
sfruttata. Dalla tribuna del 1° di maggio passato segnalammo che “siamo per la
coscienza della nostra classe operaia”.
Siamo per una uscita dalla crisi e una direzione che vada
verso le aspirazioni popolari. Cosi abbiamo creato una compagnia molto creativa
nel settore audiovisuale: mentre i partiti della borghesia erano rimpiazzati
dalle imprese di pubblicità, i partiti del Frente de Izquierda con scarsità di
mezzi hanno potuto fare una propaganda più efficace dei nostri antagonisti politici
e sociali.
Quello che verrà
Molti kirkhenisti hanno l'illusione che la sconfitta da loro
avuta sia episodica, come interpretarono equivocatamente quella del 2009, il
declino della Kirkhner inizia con la crisi del 2008, il suo recupero è stato
invece episodico.
La seconda fase della campagna elettorale esaminerà il tema
della crisi in maniera acuta ed anche la grande questione: se la pagano i
lavoratori o i capitalisti. Il FIT dedicherà la sua campagna a spiegare la
grandezza della crisi e la necessità di
mobilitazioni e l'azione diretta per far sì che sia pagata dai capitalisti,
tramite un cambio di potere. La nostra lotta per avere deputati di sinistra nel
Congresso Nazionale e nelle legislature provinciali sarà unita a questo punto
centrale.