BASTA RONDE, BASTA RAZZISMO MASCHERATO


Dall'inizio di Ottobre di quest'anno, nel comune di Bagno a Ripoli è stato stipulato un accordo tra il Sindaco del PD Francesco Casini e Francesco Ferroni, Responsabile del distaccamento di Grassina del nucleo di volontariato di protezione civile 181° Pegaso dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Firenze,da pochi mesi costituito pure a Grassina.
Questo accordo, stipulato tra l'altro senza l'approvazione del consiglio comunale di Bagno a Ripoli, prevede che i membri dell'Associazione Nazionale carabinieri, debbano svolgere i soli compiti di "osservazione e contatto con il cittadino", in poche parole osservare ed acquisire informazioni da poi riportare ai militari della caserma dei Carabinieri di Ponte a Niccheri, senza però avere il diritto di fermare, perquisire ed arrestare.
Come è logico che sia questa forma di "legalitarismo malsano" in questi mesi di attività dell'ANC, sul territorio di Bagno a Ripoli ha da subito dato luogo a spiacevoli vicende: dalle richieste di controllo dei documenti ai ragazzi frequentatori della Casa del Popolo, alle perquisizioni, sequestri di merce e fermi ai danni di migranti, che dopo essere stati prelevati dai "carabinieri volontari" con metodi fascistoidi, venivano portati alla caserma di Ponte a Niccheri e consegnati ai militari per i relativi controlli che naturalmente davano esito negativo
Questo "modus operandi" messo in atto dai volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri", oltre ad essere un chiaro abuso di potere, perchè non rispecchia assolutamente, anche volendo attenersi alla legge, le funzioni assegnate ad una associazione di volontari, ha immediatamente acquistato connotati sempre più razzisti e pericolosi, caratterizzandosi in vere e proprie ronde in un territorio dove la cultura della resistenza è da sempre viva.
Di conseguenza la popolazione grassinese non è rimasta immobile; dopo l'ennesimo abuso di potere dei membri dell'ANC nei confronti di un migrante, alcuni commercianti si sono ribellati ed hanno iniziato a mobilitarsi per chiedere chiarimenti sul ruolo di questi ambigui soggetti.
Noi crediamo invece sia necessario esigere definitivamente la cessazione immediata di tutte le funzioni assegnate all'Associazione Nazionale Carabinieri compresa quella di acquisizione di informazioni.
In caso contrario sarà la mobilitazione degli antifascisti e dei cittadini di Grassina ad opporsi ai tentativi del PD di militarizzare il territorio ed a schierarsi in difesa dei proletari vittime di abusi da parte dei volontari dell'ANC.

BASTA ABUSI DI POTERE! BASTA REPRESSIONE!
CACCIARE IL PD, GRASSINA E' ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA!

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI Sez. Firenze

12 DICEMBRE 1969 LA STRAGE DI STATO



GIOVEDI 11 DICEMBRE
ORE 21:30

VIA DEGLI ALFANI 13/R, FIRENZE

 

"12 DICEMBRE 1969 LA STRAGE DI STATO"

 

DISCUTIAMONE CON MAURIZIO LAMPRONTI E ALTRI COMPAGNI


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI FIRENZE

Capitalismo de-genere

 
 
In merito alla terribile e attualissima questione della violenza di genere, ci preme intervenire nel dibattito proponendo una riflessione che parta da presupposti materialisti, storici e comunisti.

Il nostro manifestare e mobilitarci contro la violenza sulle donne parte da un punto di vista classista, poiché riteniamo che il genere e la classe non siano categorie necessariamente escludenti. E' ben chiaro che la violenza di genere si esprime in modo generalizzato e univoco dagli uomini verso le donne, ma l'origine di questa vessazione non si risolve ricercando una natura psicologica (e meno che mai “patologica”) di un presunto comportamento maschile astratto e non storicizzato. Tale violenza permea tanto i quasi impercettibili aspetti della nostra esistenza quotidiana, manifestandosi come disparità nei rapporti familiari o discriminazione nel mondo del lavoro e nella sfera della salute (il banalissimo esempio della libera costruzione della propria sessualità, dell'accesso agli anticoncezionali o all'aborto sono solo la punta dell'iceberg), fino ad arrivare a espressioni più estreme e crude come lo stupro, la violenza domestica e l'omicidio.

La storia dei rapporti tra i generi si intreccia in modo indissolubile con lo sviluppo della divisione sociale del lavoro e dunque con la costruzione delle sovrastrutture sociali che la nostra storia come umanità ha conosciuto. Per questo la violenza di genere è una costante attraverso diverse epoche, perché la storia umana è la storia di società divise in classi in cui una parte della società ne opprime un'altra e non in virtù di categorie non storiche che si pretenderebbero insite in astratte "nature" maschili o femminili. Il patriarcato è un abito che molteplici forme di organizzazione sociale hanno indossato con comodità e piacere (ma non per questo è universale), compresa la società attuale del capitalismo, proprio perché nato in legame con la divisione in classi della nostra società. Una riflessione sulla violenza di genere dunque non può prescindere da una analisi storica e critica della famiglia e di tutte le strutture sociali in generale (Chiesa e altre istituzioni religiose, Stato, ma anche la scuola, partiti ecc.).
Nella nostra prospettiva il principio della violenza, tanto di genere quanto di classe, risiede nella proprietà privata ed è principalmente da essa che scaturisce. In questo senso, se la donna è proprietà dell'uomo, se è dunque un suo "oggetto", egli cercherà di disporne come vuole, con tutte le conseguenze che ci sono ben evidenti oggi. La violenza di genere non si risolve dunque "mettendoci la faccia" o chiedendo agli uomini di essere genericamente "migliori" ma includendo l'analisi femminista ad una prospettiva comunista di trasformazione strutturale e radicale della società. La società capitalista è una società di violenza istituzionalizzata in cui una minoranza esigua della popolazione espropria la maggioranza giorno dopo giorno costruendo su questo abuso la propria ideologia e morale. Questo tipo di società non è in grado di riformarsi in nessuno dei suoi aspetti, perché è costruita sulle fondamenta essenziali del profitto e della proprietà privata. E' di conseguenza del tutto inconciliabile con la liberazione dall'oppressione di genere, perché le sue radici affondano in quella divisione sociale del lavoro che ha origine anche nella nascita storica della famiglia e nella divisione di genere dei compiti sociali.

Solo la conciliazione di una prospettiva femminista di liberazione della donna e delle minoranze di genere oppresse con la prospettiva generale della sollevazione degli sfruttati, degli espropriati, del mondo del lavoro contro la classe padronale può creare i presupposti reali della costruzione di una società senza divisione di classi, senza oppressioni, diseguaglianze e discriminazioni, e nell'alveo di questo processo storico, costruire nuovi rapporti sociali, che sono innanzitutto nuovi rapporti umani.
 
PCL PISA

SVEGLIA, COMUNISTI!!!!

 
 
Vorrei invitare ad una riflessione generale, che da parte mia ritengo molto opportuna e importante, tutti quei compagni e quelle compagne che commentano sui vari social network, anche giustamente in maniera estremamente critica, i fatti politici e la cronaca che purtroppo vedono i lavoratori soccombere, anche in senso fisico, alla violenza del potere isituzionale borghese.

Ma insomma, per favore, care/i compagne/i.
Quando cominceremo finalmente tutti a "leggere" le cose, i fatti reali, con gli "occhi" dei comunisti, dei marxisti rivoluzionari e non con quelli, deformati e interessati, degli opportunisti, dei media e della stampa borghese.
È in atto da anni una teorizzata e praticata vera e propria lotta di classe da parte della borghesia capitalista e finanziaria contro la classe nemica da lei stessa storicamente prodotta: cioè il proletariato (nel senso della classe operaia, in senso lato).
Il tragico dramma è che si tratta di una lotta unilaterale. Nel senso che agli attacchi concreti, durissimi e senza limite della "borghesia" – condotti con l'appoggio della forza e della brutalità della repressione poliziesca e giudiziaria delle istituzioni borghesi – non corrisponde un'adeguata risposta di classe da parte del "proletariato".
Il Sindacato (inteso soprattutto come espressione dei suoi Gruppi Dirigenti) – in tutte le sue innumerevoli rappresentazioni– non è più in grado, per limiti soggettivi, tattici e strategici propri, di costituire un credibile antagonismo, fosse pure non di classe, allo strapotere del potere istituzionale borghese. D'altronde da molto tempo ormai questo Sindacato ha surrogato anche il ruolo di antagonista che i partiti della sinistra, compresi quelli della cosiddetta sinistra radicale – in termini di classe –, avrebbero dovuto svolgere.

"Che fare?" Occorre ricostruire, riappropriarsi, di una coscienza di classe. E con questa, e con la consapevolezza e la determinatezza che da essa ne deriva, ricominciare a lottare in ogni ambito della vita sociale. Dalla più banale alla più complessa.
Più semplicemente: nel vivere comune, nel semplice rapportarsi con gli altri, nell'analisi dei fatti, occorre ragionare in termini di classe. In qualunque circostanza, anche quelle che possono apparire banali e meno signiificative (sport, svaghi, ecc. ecc.).
Una coscienza di classe che non può prescindere da una formazione culturale marxista. Da troppo tempo, una caratteristica di tanti pseudo-comunisti è che non hanno mai letto una riga di Marx, di Engels, di Lenin, di Trotsky, ecc. ecc., o lo hanno fatto in maniera estremamente superficiale. Del marxismo conoscono semmai gli aspetti più confacenti ad una lettura borghese, come mirabilmente denuncia Lenin nell'incipit del suo illuminante "Stato e Rivoluzione".

Ma questa coscienza di classe, arricchita e consolidata con questa cultura marxista, questa consapevolezza, e dunque, questa volontà di lottare e vincere contro il nemico di classe, non può che cementificarsi all'interno di un Partito Comunista che abbia come unico obiettivo strategico non il "superamento", in chiave riformista, ma l'"abbattimento", in chiave rivoluzionaria, del sistema capitalistico. Senza compromessi tattici con il potere borghese, come da troppo tempo ormai, anche la sinistra cosiddetta radicale, in tutte le sue articolazioni anche movimentistiche, di fatto, sta facendo in maniera più o meno subdola.

E qui subentra il ruolo di un Partito anticapitalista, non interclassista, ma dichiaratamente e fattivamente di classe: cioè di un Partito Comunista marxista e rivoluzionario.
Il Partito Comunista dei Lavoratori – l'unico che non si è mai compromesso con il potere politico/istituzionale borghese, nè a livello periferico nè tantomeno a livello centrale – si propone come punto di riferimento per tutti coloro che lottano per abbattere il potere dittatoriale della borghesia capitalistica e finanziaria e instaurare un nuovo potere di classe, su basi socialiste, in una prospettiva comunista.

Rafforzare con ogni mezzo e in qualunque circostanza la proposta politica e l'attività sul campo del PCL è il compito che ogni sincero comunista e ogni sincero rivoluzionario deve sentire prioritario e imprescindibile.


Mario Capecchi - PCL Pistoia

ENNESIMA PROVOCAZIONE POLIZIESCA A FIRENZE


Domenica, dopo un'ottima serata nella nostra sede con tanto di cena partecipatissima da parte di militanti, compagni/e e semplici passanti, si è verificata l'ennesima spiacevole vicenda.
Appena finita la serata, molti compagni/e si accingevano a prendere la strada di casa compiaciuti ,ma a guastare la festa ci hanno pensato i "soliti noti" (agenti della DIGOS) che hanno pensato bene di appostasi fuori dalla nostra sede e fermare i compagni/e a piedi, mentre altre due pattuglie, sempre in borghese, seguivano e infine fermavano altri compagni andati via in macchina per identificarli.
Non è certo la prima volta che accade, d'altro canto c'è da dire che questa volta le identificazioni non hanno avuto il sapore del semplice controllo di routine, vista la quantità di compagni fermati, ma di un intimidazione bella e buona, sia nei confronti del nostro partito, viste le dinamiche che si stanno creando in città, sia nei confronti delle persone che stanno frequentando la nostra sede, sicuramente a qualcuno da noia il fatto che i comunisti rivoluzionari prendono possesso di spazi e riescano a farli vivere.
Non ci faremo certo spaventare da queste intimidazioni infami ,la nostra attività continuerà con più insistenza e perseveranza, consapevoli ancor di più che la nostra presenza nel territorio fiorentino e le nuove dinamiche di lotta che si stanno sviluppando stanno dando noia a molte persone...avanti così, siamo sulla buona strada!
PCL Firenze

LA POLIZIA DI RENZI CONTRO STUDENTI E LAVORATORI

Ieri a Firenze abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione di cosa significa per studenti e lavoratori il governo Renzi. In mattinata un corteo spontaneo di alcune centinaia di studenti medi delle scuole occupate in questi giorni ha attraversato il centro storico. Quando sono arrivati in via Tornabuoni (la via del lusso sfrenato) sono stati bloccati dalla polizia e caricati a suon di manganellate. Come il 21 dicembre dello scorso anno (quando un corteo fu caricato sempre per impedirgli l'accesso alle vie del lusso) anche ieri si è voluto rimarcare che in questa città alcune zone sono inviolabili perchè consacrate al lusso, non si può manifestare in alcune zone della città per non turbare gli affari di negozi griffati che vendono merci a prezzi offensivi per precari, studenti, lavoratori e pensionati. Le cariche di ieri dimostrano come non ci si ferma davanti a niente, si caricano anche ragazzi giovanissimi pur di non violare il tempio del commercio.
Nel pomeriggio invece un corteo operaio indetto dalle RSU della GKN e della CSO si è trovato a sfilare in un quartiere completamente deserto, assediato da decine di camionette della polizia e da centinaia di agenti in assetto anisommossa. Le "forze dell'ordine" hanno deciso di bloccare completamente il traffico in tutta la zona dell'Osmannoro per impedire qualsiasi tipo di contatto (anche solo visivo) tra gli operai che protestavano contro il Job Act e la soppressione dell'articolo 18 e gli automobilisti di ritorno dal lavoro.
Il clima di pesante intimidazione poliziesca non scoraggerà le prossime iniziative di lotta a partire dallo sciopero generale proclamato dall'USB venerdi 24 ottobre. 
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Firenze esprime solidarietà agli studenti caricati dalla polizia e denuncia il clima di pesante repressione che si respira in città, sopratutto in vista delle prossime scadenze di lotta.
Partito Comunista dei Lavoratori - Firenze

OPERAI CONTINENTAL IN SCIOPERO CONTRO IL GOVERNO RENZI

 
Continuano le mobilitazioni operaie contro il Governo Renzi e le sue politiche antioperaie. Oggi gli operai della Continental di San Piero a Grado sono scesi in sciopero e hanno manifestato picchettando prima la fabbrica e poi occupando per diverse ore la via aurelia. Durante tutto lo sciopero hanno scandito slogan e cori contro il Governo Renzi e il Jobs Act. Il Partito Comunista dei Lavoratori, unico partito presente con i suoi simboli ben riconoscibili è oggi al fianco dei lavoratori Continental così come a tutti i lavoratori in Italia che oggi e nelle prossime settimane lottano e lotteranno per sconfiggere il Governo Renzi e impedire l'attuazione della controriforma del lavoro, che non ha più soltanto l'abolizione dell'articolo 18 come punta di diamante infatti a a questo Renzi ha aggiunto l'annuncio, col suo solito tono propagandistico, della cancellazione dei contributi a carico dei padroni per i primi tre anni, che saranno coperti dallo Stato. Un pò come dire che i lavoratori dovranno pagare per essere assunti!  Ancora una volta ribadiamo come solo la forza congiunta di tutta la classe lavoratrice italiana può mettere paura al Governo Renzi. Per questo è necessario, urgente, l'unificazione di tutte le singole battaglie, di tutte le singole vertenze, in una sola grande mobilitazione generale del mondo del lavoro che metta in campo tutta la forza della massa dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari. Solo un'esplosione sociale che metta in campo una forza uguale e contraria a quella messa in campo dal padronato per mano di Renzi può fermare questo massacro.
La costruzione di questa unificazione, di questa vertenza generale, è la parola d'ordine che il Partito Comunista dei Lavoratori porterà in ogni picchetto, in ogni sciopero, davanti ad ogni cancello.

LIVORNO: PER LA PROVINCIA, LA DEGENERAZIONE DELLA POLITICA RASENTA IL GROTTESCO

Una lista di sinistra con all’interno un noto personaggio di destra e anticomunista come Lorenzo Gasperini? 
Pare proprio di si. 
Non ci stupiamo che la deriva di un partito come il PRC porti ad accettare di essere sulla stessa sponda con personaggi che sono sempre stati contro gli antifascisti livornesi. Il tutto per la ricerca spasmodica di qualche posto nelle istituzioni. 
Basterebbe ricordarsi come il PRC provinciale di Arezzo abbia dato indicazione di voto per la lista di destra con all’interno collegamenti con Casa Pound alle scorse elezioni comunali di Castiglion Fiorentino, pur di danneggiare la lista di sinistra del Partito Comunista dei Lavoratori in lizza nella competizione elettorale. 
Queste sono scelte che danneggiano e frammentano i possibili fronti unici anticapitalisti in Toscana. Il PRC oramai non è più credibile di fronte ai lavoratori ed apre sempre di più la strada alle posizioni reazionarie del PD e del Movimento 5 Stelle. 
Rossi e la Regione Toscana non avranno ostacoli nel portare avanti le scelte confindustriali contro i lavoratori. 

Partito Comunista dei Lavoratori 
Sez. Provinciale di Livorno

LA STAMPA BORGHESE E LE CALUNNIE CONTRO I COMUNISTI

 
In merito all'articolo sui "desaparecidos della politica" pubblicato da la cronaca Firenze, volevamo comunicare alla poco attenta e male informata redazione della suddetta testata, che l'azione e l' impegno del PCL ( Partito Comunista dei Lavoratori) non si sono mai fermati, al contrario da quel 25 maggio (data in cui per la cronaca Firenze siamo diventati desaparecidos) ad oggi il PCL ha aderito, organizzato e partecipato a numerose iniziative proprio a Firenze. Dalla presenza al fianco degli "occupanti" contro gli sfratti (proprio come affermato molte volte in campagna elettorale), ai presidi in difesa ed in solidarietà del popolo palestinese; dalle iniziative culturali sugli anni 70, ai cineforum tenuti ogni giovedì sera per tutti i mesi di giugno e luglio; dalla festa del partito (occasione di confronti-dibattiti e momenti di socialità vari; in cui non solo sono intervenuti diversi esponenti del sindacalismo di base, ma anche rappresentanti di altre forze politiche tra cui anche la candidata di una città in comune Laura Bennati); dalla Conferenza dei giovani, alla partecipazione di sabato prossimo al corteo del movimento di lotta per la casa; volendo sottolineare inoltre che la nostra sede in via degli Alfani 13/r è aperta tutti i giorni.... 
Quindi carissimi giornalisti/e collaboratori/trici de la cronaca Firenze , è vero che esistono i desaparecidos, ma si tratta dei desaparecidos dell'informazione e voi ne fate parte. 
Partito Comunista dei Lavoratori Firenze

Video dell'iniziativa "CILE 11 SETTEMBRE 1973"- PCL Arezzo, Castiglion Fiorentino (AR)

SULLA LETTERA APPELLO DI SEL E DEL PRC-FDS DI AGLIANA (PT)

Sul sito della Federazione di SEL di Pistoia è pubblicata in data 10 luglio una lettera aperta che i Segretari di SEL e del PRC-FDS dei circoli di Agliana hanno inviato a tutti i compagni e a tutte le compagne su tutto il territorio nazionale, contenente l’esortazione a unire le forze per la costruzione di un nuovo soggetto politico, “una forza veramente nuova, dalla forte identità radicale, perché radicali sono i cambiamenti che il nostro tempo ci impone”. Naturalmente una  forza che dovrà essere “moderna e di governo”, e artefice e protagonista di una “rivoluzione culturale”.
La lunga lettera prosegue con una serie di riferimenti idealistici sulla natura di questa forza, che vanno dalla rivendicazione della propria origine, individuata “nel connubio delle grandi riflessioni filosofiche e delle gesta concrete”, evocate con lirismo enfatico, della Resistenza partigiana, fino al riferimento ai “valori fondanti della nostra Repubblica”.
La pratica politica dovrà seguire quel percorso iniziato in occasione delle Europee con “l’altra Europa con Tsipras” magari ampliandolo in direzione dell’“unione di tutte le forze di sinistra”, per sconfiggere il “sistema neoliberista”  e “creare una società più equa e giusta, a misura d’uomo”.

Questo, in sintesi, è l’appello che viene lanciato dalla sinistra radicale nella prospettiva di quel cambiamento che appare sempre più urgente e necessario. Anche per quanto riguarda i rapporti fra le varie componenti, “perché è arrivato il momento di dire basta al protrarsi di disquisizioni sul sesso degli angeli”.

Da forze che ancora vogliono richiamarsi al Comunismo o che comunque ne sono state ispirate in tempi più o meno recenti, era lecito aspettarsi, in questa nuova prospettiva,  un qualcosa di più avanzato. E cioè: non una analisi della situazione e una nuova proposta politica legata sempre e comunque ad un generico interclassismo di stampo borghese; ma, al contrario, la risultante di una visione finalmente di classe della società, e in termini più strettamente di classe, come la dialettica marxista vorrebbe.

Invece niente di tutto questo.

In tutto il testo nessun riferimento esplicito al “capitalismo” ma ad un generico “neoliberismo”, un termine che meglio si  adatta ad una politica riformista. Si parla di conflitto fra una destra e una sinistra ancora attuale, ma non di lotta fra le classi; si parla di “classe media che è scivolata verso la povertà ormai da molti anni”, ma non del proletariato colpito duramente, da sempre, da tutti i governi borghesi, anche quelli di centrosinistra che hanno visto le forze della cosiddetta Sinistra radicale appoggiare e sostenere attivamente, anche con propri  Ministri, tutte le peggiori nefandezze nei confronti dei lavoratori e degli oppressi.

Dunque, ci risiamo con l’ennesima riproposizione di una politica fallimentare, su un terreno e con gli stessi strumenti di analisi che hanno causato le più umilianti sconfitte, le più catastrofiche disfatte, e quel senso di smarrimento e di sfiducia che ancora pervade  tanta parte della sinistra.
Di un vero e proprio inganno nei confronti di onesti militanti e simpatizzanti (sempre meno, per la verità), che ancora credono ai proclami di una sinistra radicale che si dichiara antagonista e alternativa a parole, ma allo stesso tempo, nei fatti, tuttora collabora nelle giunte locali di mezza Italia con quel PD che è l’artefice principale delle politiche lacrime e sangue nei confronti delle masse.


A questo punto è legittimo pensare che  non di errori si tratti, ma di qualcosa di molto più grave. Del gretto tentativo cioè di salvare quello che rimane dei loro apparati di partito e assicurare al contempo anche un futuro politico, ai vari livelli, ai loro burocrati.

Come Partito Comunista dei Lavoratori vogliamo mettere in risalto tutto questo. Non per una critica preconcetta, o per quel settarismo di cui siamo accusati proprio da quelle forze che, impropriamente, ancora si autodefiniscono comuniste; ma perché pensiamo che i comunisti non sono, non possono e non devono essere interclassisti, ma devono difendere, promuovere e sostenere gli interessi di classe dei lavoratori e degli oppressi nei confronti del capitalismo e dei suoi servi all’interno delle Istituzioni borghesi.

Non è più tempo, se mai lo è stato, di compromessi, di mistificazioni, di mezze bugie o mezze verità, come quelle, per esempio – e peraltro veniali rispetto ad altre ben più gravi espresse in altri contesti – contenute in quella lettera appello dei Compagni aglianesi. Dove, già nel titolo, se ne nasconde una.
Viene infatti riportata fra parentesi  la percentuale raggiunta dalla lista civica “Agliana in comune” alle recenti elezioni comunali di Agliana del maggio scorso. Quel 19,14% ottenuto è sicuramente un risultato di tutto rispetto, ma evidentemente è stato drogato da aspetti di carattere locale e dalla conseguente presenza in quella lista di forze eterogenee dall’orientamento non ben definito. Infatti, nello stesso giorno si sono svolte anche le elezioni Europee, ben più significative a livello politico, e in quello stesso Comune la lista “L’altra Europa con Tsipras” ha ottenuto un ben più ridotto 5,69%.
Ci sembra che lo scarto e il ridimensionamento sia notevole e significativo.


“La verità è sempre rivoluzionaria”, per questo  ai Comunisti non sono permesse  le menzogne.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - PISTOIA

MERCOLEDI' 9 LUGLIO - TUTTI IN PIAZZA REPUBBLICA PER LA PALESTINA

 
Presidio in solidarietà del popolo palestinese
 
Rispetto profondo e partecipazione per quanto il popolo ebraico ha subito, a opera della canaglia nazista, durante gli anni della seconda guerra mondiale, ma a quasi settanta anni dalla fine di tutto questo, la shoah ha cessato di essere una delle storie più tragiche della civilissima Europa contemporanea, per diventare un indecente strumento politico nelle mani di quello che è adesso il sionismo.
Sì, perché oggi come oggi il governo d’Israele, giustifica ogni sua nefandezza come figlia necessaria di quella tragedia e in nome di questa, opprime, uccide, priva della libertà, confisca case e beni a un popolo cui è negato vivere in pace sulla propria terra.
Il 9 luglio di quest’anno saranno passati dieci anni da quando la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato illegittimo il Muro dell'Apartheid voluto e costruito dal governo Israeliano in Cisgiordania, in disprezzo di ogni dettato del diritto internazionale.
Ma va detto che il muro è solo la testimonianza fisica di quanto accade in quelle terre; in sessantasei anni di occupazione sionista in Palestina, quel popolo ha subito di tutto, con una ferocia degna delle migliori truppe naziste: non sono state risparmiate donne, bambini, anziani, gente la cui unica colpa era quella di essere parente, affiliata o amica di qualcuno ritenuto colpevole di terrorismo, ovviamente il tutto senza uno straccio di prova, così, sulla base di un semplice sospetto o, talvolta, utilizzando motivazioni del tutto inventate, affidando all’esercito quelle che Israele chiama operazioni di polizia, ma che sono vere e proprie azioni di guerra, non escluso il bombardamento aereo in zone densamente abitate, raid in scuole, abitazioni, università e ospedali.
Israele ha avuto diverse condanne da parte dell’ONU, ma la cosa non ha mai avuto seguito, un po’ per il veto opposto ogni volta dagli USA, ma sopratutto per un’opinione pubblica internazionale che è sicuramente quietata dal fatto che il sionismo rappresenta il grosso della finanza mondiale.
In questi giorni l’opinione pubblica concentra le sue attenzioni sull'uccisione dei tre giovani coloni israeliani ma nessuna voce si è levata a condannare la rappresaglia organizzata su larga scala e rivolta essenzialmente verso la popolazione civile, dove anche i bambini (e le immagini trasmesse in televisione sono una drammatica testimonianza di tutto questo) sono stati tratti in arresto con metodi e modi resi ancora più gravi dal fatto che gli arrestati erano ragazzini; penso che sia ancora nel ricordo di ognuno il pestaggio e l’arresto di Tariq Abu Khdeir, cugino di Mohammed Abu Khdeir, il ragazzino palestinese bruciato vivo e il cui corpo carbonizzato è stato ritrovato mercoledì a Gerusalemme, ma non ci si può esimere dal pensare che il pestaggio e l’arresto di Tariq abbia fatto più notizia di altri e che la scarcerazione sia stata veloce perché Tariq è cittadino americano, altrimenti la possibilità che l’episodio fosse ignorato era piuttosto alta, ma questa è un’altra storia.
Sta di fatto che la punizione collettiva che Israele ha decretato avverso i palestinesi, ha, sin’ora, causato dieci morti e un centinaio di feriti e la cosa non sembra volersi attenuare.
Mercoledì 9 luglio, il PCL sarà presente, assieme ad altri, in un presidio che si terrà in Piazza della Repubblica alle ore 18.30 per ribadire il proprio NO all'occupazione della Palestina, alle politiche razziste israeliane, alla rappresaglia voluta e messa in atto da Israele; per ribadire il proprio NO al Muro in Cisgiordania, alla politica dell’Apartheid, alle vere e proprie operazioni di guerra contro i civili inermi; per ribadire il proprio NO alle condizioni disumane in cui sono detenuti i prigionieri politici palestinesi che nelle galere sioniste sono circa cinquemila cinquecento, di cui almeno duecento minori.
Oltre l’azione di presidio, il PCL si propone di sostenere la campagna per il boicottaggio e la promozione di sanzioni contro Israele e di aderire a qualsiasi iniziativa possa esser utile alla causa del popolo palestinese.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - FIRENZE

SNOBBATURE E DISCRIMINAZIONI


Domenica 22 giugno, a conclusione della “Festa del Cittadino”, una tre giorni organizzata dal M5S pistoiese al circolo ARCI di Bonelle (PT), si è svolto un dibattito pubblico con l’onorevole Luigi di Maio, pentastellato vicepresidente della Camera.

Sul quotidiano pistoiese online “Linee Future” del 24 giugno, con l’articolo “Che strano, eh?” viene stigmatizzato il fatto che nessuno dei media locali era presente a quell’incontro e che gli unici giornalisti presenti al dibattito erano quelli della loro redazione.

Evidentemente per qualche ragione (politica?) anche la stampa locale non ha ritenuto opportuno dare risalto a quell’evento e lo ha snobbato. E di ciò “Linee Future”  ci è parso più stizzito e rammaricato che compiaciuto.

Vogliamo citare questo fatto non certo per solidarietà nei confronti del Movimento 5 Stelle, dal quale siamo politicamente lontani anni luce e su posizioni diametralmente opposte, ma perché mette in evidenza una certa riluttanza da parte di certi media e di certi giornalisti a dare spazio alle opposizioni politiche, salvo non siano “le opposizione di Sua Maestà”.

E perché vogliamo evidenziare che come Partito Comunista dei Lavoratori da questa discriminazione ne siamo sicuramente e a dismisura più colpiti dei Grillini, in quanto da anni siamo sistematicamente ignorati, a livello locale e a livello nazionale. 

Peraltro vogliamo anche rilevare, senza assolutamente voler fare dell’inutile e patetico vittimismo, come nei nostri confronti la discriminazione non sia attuata dai soli media ma anche da quasi tutta la classe politica in generale.

E a questo proposito vogliamo tirare in ballo proprio Beppe Grillo al quale il portavoce nazionale del PCL Marco Ferrando, nel settembre del 2012, rivolse l’invito a confrontarsi politicamente in un contraddittorio pubblico. A tutt’oggi  non è ancora pervenuta alcuna risposta. 
Evidentemente anche Grillo avrà avuto i suoi buoni motivi politici per ignorare quella proposta. Magari dettati dal fatto che il PCL è l’unico partito che ha sempre combattuto ogni governo locale e nazionale, di qualunque colore e a prescindere dalla composizione. E dunque non attaccabile con gli argomenti che Grillo solitamente usa nei confronti di tutti gli altri partiti “governisti”.


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - PISTOIA

PRC: MORIRE SENZA DIGNITÀ

 
 
Il comunicato della Federazione di Pistoia del PRC relativo all’esito delle elezioni comunali di Montecatini Terme, ci appare francamente penoso e indecoroso.


Un documento che ancora una volta rende manifesto un PRC allo sbando, nella confusione più totale, ormai da tempo privo di una linea politica di classe quale si addirebbe ad una formazione politica che si richiama al Comunismo.

Lo vediamo a livello nazionale dove, dopo la disfatta dell’Arcobaleno e della lista Ingroia, esulta per il risultato alle Europee di una lista civica senza nessun riferimento esplicito di sinistra, che gli consente, dopo aver raggiunto il quorum per un pelo, di occupare con la Forenza una poltrona in quel parlamento borghese.
Ma pur sempre alla coda di intellettuali borghesi facenti capo al giornale La Repubblica come la Spinelli e Maltese che, da liberal progressisti quali sono, stanno già cercando un accordo di coalizione col PD e col PSE. Lo stesso Tsipras, acclamato a gran voce dal PRC, ha dichiarato di non essere contrario alla candidatura di Juncker del PPE alla presidenza della Commissione Europea.
Sarebbe interessante sapere quanti compagni di Rifondazione che si sono impegnati nella raccolta firme si sentono in linea con queste scelte.


Scelte peraltro in continuità con quello che sta accadendo da anni ad ogni livello, dove vediamo il PRC alla ricerca affannosa di accordi col PD per ottenere qualche poltroncina o strapuntino nelle varie assemblee istituzionali. E quando questo non avviene, oppure, dove questa collaborazione viene respinta,  o non si presenta (come a Montecatini) o si nasconde in liste civiche. Quando non dà indicazioni di voto per il M5S di Grillo (quello che a Piombino urlava contro la “peste rossa”) in compagnia di fascisti, come a Livorno. O addirittura al candidato di una lista civica di destra sostenuta anche dai fascisti di Casa Pound, come a Castiglion Fiorentino.

Il PRC ha scelto la strada più sicura per morire, ma senza dignità.

Ma “Chi ha compagni non morirà”.
Per questo, come Partito Comunista dei Lavoratori, facciamo appello a tutti quei compagni che ancora aderiscono a quel partito di prendere finalmente atto della deriva irreversibile del PRC e di darci una mano nella costruzione di un Partito veramente Comunista, anticapitalista, rivoluzionario.
Perché i comunisti non vanno a braccetto con i borghesi, non tradiscono i lavoratori e gli sfruttati.
IL PCL non l’ha mai fatto e mai lo farà.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - PISTOIA

ATTENTATO CONTRO LA SEDE PROVINCIALE DEL PD DI FIRENZE. COME CREARE UN MOSTRO DA PRIMA PAGINA.

Questa mattina gli organi di stampa a proposito dell’ attentato di ieri alla sede provinciale del Partito Democratico di Firenze hanno già eseguito il loro processo ed emesso la loro sentenza.
I colpevoli sono all’ interno dei movimenti che si battono contro l’ Alta Velocità e dentro i movimenti antagonisti di Firenze e Livorno. Vengono messe in relazione scritte apparse sui muri e anche l’ accesa campagna politica che si è determinata in queste settimane per le elezioni europee ed amministrative.
E’ la storia che si ripete. Vengono tolte dagli armadi della vergogna mediatica i peggiori arnesi di una propaganda provocatoria e strumentale per colpire con la calunnia movimenti ed ambienti politici che nulla hanno a che fare con il terrorismo individuale. Si parla addirittura di opposti estremismi per la sconfitta elettorale del PD a Livorno e vengono già sbattuti in prima pagina i NO TAV come responsabili della bomba di Firenze.  Il Partito Comunista dei Lavoratori che si batte ogni giorno per la costruzione di un movimento di massa di lotta di classe per il diritto al lavoro alla casa e per la difesa dell’ ambiente utilizzerà tutti gli strumenti della controinformazione per respingere questa montatura mediatica.
Le bombe in Italia le mettono i fascisti e gli apparati deviati dello stato come lo hanno dimostrato le stragi degli anni settanta.  Nello stesso tempo ribadiamo con forza che solo una vertenza generale che riunisca tutte le lotte in un fronte unico contro il governo confindustriale di Matteo Renzi può cambiare la difficile  situazione nella quale versano i lavoratori.


Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento della Toscana 

11 GIUGNO - FIRENZE

 
 
MERCOLEDI 11 GIUGNO ORE 21:30
 
VIA DEGLI ALFANI, 13/R

ASSEMBLEA PUBBLICA

DAL VOTO ALLA MILITANZA, LA PROPOSTA DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

INTERVIENE ARMANDO TRONCA

LIVORNO: L' EVOLUZIONE DELL' ATTUALE CONFUSIONE A SINISTRA

Livorno ha un nuovo sindaco: Filippo Nogarin del Movimento Cinque Stelle. Una vittoria conseguita con 36.000 voti su 137.000 iscritti nelle liste elettorali. ( circa il 26% dei livornesi con diritto di voto ). Un voto che tutti i media hanno definito storico per il passaggio del PD all’ opposizione. Un partito confindustriale con sintonie massoniche, arrogante contro il mondo del lavoro e contro il territorio. Disoccupazione,emergenza casa, inquinamento e speculazione infatti hanno accompagnato le precedenti amministrazioni DS e PD. In una situazione di fortissima crisi del movimento operaio e delle sue espressioni, nel vuoto di una bassissima coscienza di classe, i lavoratori livornesi non sono andati a votare oppure si sono affidati al miraggio della “svolta” di un nuovo sindaco a 5 stelle. Che sia un miraggio lo dimostrano le analisi e un programma mascherato da priorità ambientali, ma rivolto essenzialmente verso le esigenze della piccola media borghesia in funzione antioperaia. Basterebbe ricordare il discorso a favore del reddito e contro il lavoro sbandierato a Piombino di fronte agli operai della Lucchini da parte di Beppe Grillo. Quello che maggiormente è sconcertante è l’ appoggio della sinistra così detta alternativa o antagonista al candidato del Mov.5Stelle. Un passaggio con dei risvolti nazionali all’ interno della confusione generata dentro la lista Tsipras che si è dichirata disponibile ad unità di intenti con il M5s. Un appoggio palesemente opportunista che rasenta il grottesco quando è nello stesso piano di azione di destre estreme, candidati renziani, esponenti padronali più o meno reazionari. Invece di organizzare un movimento di classe, di lotta e di massa contro il potere del PD ci si affida alla mera speranza di una lista reazionaria e anticomunista. Il nuovo sindaco si definisce, come spesso dichiara, uomo che arriva dalla sinistra che “grillizzerà” tutta Livorno. I marxisti rivoluzionari del PCL non si faranno certamente “grillizzare” da questo momentaneo successo di una lista dai chiari interessi della borghesia. Contrasteremo anche l’ opportunismo di quelle forze di sinistra che hanno cambiato la realtà delle lotte per un falso e veloce successo immediato applicando noi per primi gli insegnamenti di Lenin: 

“Sappiamo che: Determinare la propria condotta caso per caso: adattarsi agli avvenimenti del giorno, alle svolte provocate da piccoli fatti politici; dimenticare gli interessi vitali del proletariato e i tratti fondamentali di tutto il regime capitalista, di tutta l'evoluzione del capitalismo; sacrificare questi interessi vitali a un vantaggio reale o supposto del momento, tale è la politica revisionista.” 

PCL SEZIONE PROVINCIALE DI LIVORNO 


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COMUNICATO NAZIONALE PCL SULLE ELEZIONI LIVORNESI 


A LIVORNO LA SINISTRA HA PERSO NON IL SINDACO ...MA LA TESTA 

Il PD paga a Livorno il ruolo di padre padrone, nell'intreccio con i poteri forti della città contro i lavoratori. La sua sconfitta non è ragione né di sorpresa nè di scandalo. E' invece ragione di scandalo il fatto che la sinistra abbia sostenuto al ballottaggio il candidato a 5 Stelle , e oggi saluti la sua vittoria come propria vittoria. E' tanto più umiliante se tutto questo avviene a Livorno, patria fondativa del Partito Comunista rivoluzionario di Gramsci e Bordiga. 

A differenza di SEL e PRC siamo ovunque e da sempre alternativi al PD, ne denunciamo da sempre la natura borghese, ci opponiamo coerentemente alle sue politiche nazionali e locali, rifiutando ogni compromissione ministeriale o assessorile . Anche a Livorno, come ovunque possibile, il PCL è stato presente con una propria lista e un proprio candidato sindaco in contrapposizione al PD e al centrosinistra. 

Ma non si può contrastare il PD da sinistra sostenendo il grillismo, amico di Farage. L'M5S è un movimento reazionario, che persegue una Repubblica plebiscitaria e l'abolizione di ogni partito e sindacato. Il fatto che questo movimento capitalizzi parte del popolo di sinistra, è una ragione di allarme in più, non in meno. Il fatto che gruppi dirigenti di una sinistra che si vorrebbe “radicale” appoggino questo movimento reazionario “contro il PD”- salvo prendere assessori a braccetto col PD contro i lavoratori in tanta parte d'Italia- misura l'assenza totale di principi e una deriva senza ritorno. 

Il PCL si opporrà alla giunta reazionaria grillina a Livorno come è all'opposizione delle giunte grilline a Parma e Ragusa. Tutte non caso privatizzatrici e anti operaie. 


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

UN RISULTATO MODESTO MA INCORAGGIANTE

Il risultato del PCL alle elezioni amministrative di Firenze è sicuramente un risultato modesto, circa 700 voti e lo 0,38% in percentuale.
Un dato modesto che però non rispecchia quella che è stata la nostra campagna elettorale che invece è stata un vero e proprio successo.
Un dato modesto dovuto a molti fattori, la forte polarizzazione della campagna elettorale, la schiacciante presenza sui media dei partiti principali, la disparità economica tra noi e le altre forze politiche (la nostra campagna elettorale è costata meno di 500 euro tutti autofinanziati), la presenza di ben tre candidati sindaco e di 5 liste alla sinistra del PD.
Un dato modesto quindi ma incoraggiante perchè nonostante tutto oltre 700 cittadini hanno investito il loro voto in un programma rivoluzionario di rottura anticapitalista, un programma che non faceva sconti a nessuno, che si schierava senza se e senza ma dalla parte degli oppressi contro gli oppressori.
Da domani ricomincia la nostra attività, per noi le elezioni non sono un fine ma solo uno strumento per fare conoscere alle masse il programma rivoluzionario del nostro partito. Non avevamo e continuiamo a non avere fiducia nelle istituzioni della classe dominante, andiamo avanti per la nostra strada, consapevoli di aver messo un'altro mattoncino nella costruzione del partito rivoluzionario.
Un ringraziamento sentito a tutti i compagni ed a tutte le compagne che hanno lavorato per la campagna elettorale e a tutti i cittadini che hanno votato per la nostra lista.

Armando Tronca PCL Firenze

SULLE ELEZIONI COMUNALI A LIVORNO


Il risultato elettorale del Partito Comunista dei Lavoratori alle comunali di Livorno si attesterà tra i 450/500 voti circa lo 0,56 %.  Apparentemente questo dato sembra rispecchiare un risultato limitato. In realtà si tratta di un voto militante coerentemente anti capitalista e rivoluzionario.
Vogliamo ringraziare tutti i compagni e i cittadini Livornesi che hanno voluto appoggiare il nostro programma. Noi non abbiamo sprecato i soldi dei lavoratori nella giostra della campagna elettorale ma abbiamo portato direttamente nelle strade della città la nostra propaganda rivoluzionaria.
La stagione del comunismo a Livorno e in Toscana non e' affatto conclusa come vorrebbe qualcuno interessato.
Ci danno molto entusiasmo i due compagni entrati nel consiglio comunale di Castiglion Fiorentino dove con il risultato del 17,2% si opporranno contro un sindaco di destra (eletto anche per merito  dell' appoggio assurdo del PRC provinciale aretino) e dove porteranno un programma autenticamente rivoluzionario.

Nella patria del "renzismo" i nostri 500 voti militanti sono voti che pesano e che saranno la nostra base di partenza per un opposizione intransigente nella difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini più deboli per la salute, la casa, il territorio e coerentemente antifascisti.
Solo la rivoluzione cambia le cose

Ruggero Rognoni
Partito Comunista dei Lavoratori
Della Toscana
 


26 Maggio 2014

Il Partito Comunista dei Lavoratori ottiene il 17,29% alle elezioni amministrative di Castiglion Fiorentino (AR) e si aggiudica due consiglieri comunali.


Vogliamo prima di tutto ringraziare tutti i 1.227 cittadini che hanno creduto nella nostra lista, nei nostri candidati, e nel nostro programma, quei cittadini che hanno voluto premiare la nostra coerenza, la nostra passione, e l’ostinazione nel voler portare avanti le nostre idee e le nostre proposte, facendoci passare, in tre anni, dal 3,01% al 17,29%.
Il Comune di Castiglion Fiorentino ha vissuto degli anni difficili, il dissesto finanziario, causato dal Partito Democratico e da un’opposizione che non ha fatto il proprio dovere, ha messo in ginocchio l’intero paese e ne hanno pagato le spese solo i cittadini.
Oggi il PD si è finalmente visto recapitare il conto, subendo una sconfitta epocale. Ma la sconfitta coinvolge purtroppo anche tutto il paese, consegnato nelle mani di un sindaco di Centro Destra ed di una giunta di cui farà parte anche il responsabile locale di Casapound.
La nostra presenza in consiglio comunale diventa così doppiamente importante perché solo il nostro partito sarà in grado di portare avanti un’opposizione vera, seria e responsabile, volta a tutelare chi finora ha pagato il prezzo più caro.

26 Maggio 2014
Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione Provinciale di Arezzo