Ciprioti greci e turchi, uniti nella lotta!
Per una Cipro unità e socialista!
Cacciamo via l’UE!
Per gli Stati Socialisti Uniti d’Europa!

Non ci sbagliamo! Queste misure sono solo la forma più estrema e sfacciata data
all’attacco contro la classe lavoratrice da parte della Troika dell’UE, della
BCE e dell’FMI in ogni paese d’Europa in cui la crisi economica ha creato una
situazione d’emergenza, cioè Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, ma anche
probabilmente l’Italia ed altri ancora molto presto. L’UE, con Angela Merkel
alla sua testa, agendo come l’FMI d’Europa, sta cercando di scaricare l’intero
peso della crisi causata dalla classe capitalista sulle spalle di lavoratori,
contadini, pensionati, donne, giovani, indigenti e poveri.
Questa è una crisi di vaste proporzioni. È un flagello che ha colpito non
solo Cipro, e neppure la sola Europa in generale, ma l’intero pianeta. Il
Giappone sta entrando nel terzo decennio di depressione. La Gran Bretagna ed i
paesi dell’Eurozona sono di nuovo in recessione. Gli USA, con una crescita
stentata, sono legati ad un immenso debito sovrano che ha superato il loro PIL
e ad un deficit di bilancio che limitano le possibilità di stimolare l’economi
attraverso politiche espansive. Cina, India, Brasile e altre economie
“emergenti” si trovano a subire sempre più l’influsso della stagnazione dei
paesi imperialisti. I paesi della periferia meridionale dell’Europa che sono
sacrificati sull’altare della Troika sono davvero i casi più estremi della
bancarotta mondiale dell’economia capitalista. Questa è una crisi che segnala
il declino storico del capitalismo.
Con le elezioni in Italia, si è aperta una nuova fase. In questo contesto,
gli eventi di Cipro hanno creato circostanze esplosive non solo nel paese ma in
tutta Europa. Come si era previsto, i popoli in tutta Europa hanno perduto la
fiducia nel sistema bancario. Cipro era nei fatti solo un test per ciò che si
sta apprestando negli altri paesi. Le persone vedono ciò e stanno cominciando a
ritirare i propri soldi dalle banche. Le condizioni per un’assai diffuso
assalto agli sportelli si stanno accumulando. L’economia europea è giunta
ancora una volta sull’orlo del precipizio. Anche se ciò dovesse essere superato
nel breve periodo, non c’è soluzione a questa crisi a parte l’ascesa al potere
della classe operaia e la ricostruzione su basi socialiste dell’economia su
scala europea.
È ora di sollevarsi! Il popolo lavoratore della Grecia stava conducendo una
lotta rovinata dai sotterfugi della burocrazia sindacale. I lavoratori e la
gioventù della Spagna hanno ripetutamente dimostrato la propria indignazione.
Il popolo italiano ha seppellito nelle urne elettorali i professionisti
dell’austerità. In ogni paese i lavoratori e la gioventù hanno espresso la
propria rabbia. Ma non è abbastanza. Abbiamo bisogno di un movimento
internazionale che rifiuti il debito accumulato dai capitalisti e dai
banchieri, un movimento di nazionalizzazione delle banche sotto il controllo
dei lavoratori, un movimento che lotti contro l’imperialismo dell’UE. Tutte le
forze combattenti dovranno riunirsi in tutti questi paesi per lottare e
diffondere la lotta a tutti quei paesi non ancora direttamente toccati.
Cipro dovrà essere una pioniera in ciò. Questa è un’ isola dove la
questione nazionale è stata per mezzo secolo una problema pesante. Mettendo
turchi contro greci, l’imperialismo inglese ha diviso il popolo cipriota,
manipolando la situazione allo scopo di difendere gelosamente la proprie basi
militari sull’isola, facendo dell’isola la leggendaria “piattaforma portaerei”.
È ora, per i ciprioti greci e turchi, di comprendere che tutta la sofferenza
che hanno subito è il prodotto degli stati borghesi, siano essi l’imperialismo
USA, Britannico, o UE o quelli più periferici della Grecia e della Turchia. E
adesso è proprio a causa di questi stati imperialisti, in nome degli interessi
della borghesia europea, della sua “competitività” della sua “economia” che le
magre economie dei lavoratori e dei pensionati sono saccheggiate, che i loro
salari sono ridotti ad una miseria, che sono privati del loro lavoro, che sono
rimasti senza servizi sociali!
Proprio in quest’isola dove il capitalismo imperialista ha provocato e
ancora provoca le nazionalità perché si combattano incessantemente l’un
l’altra, creiamo un fronte internazionalista della classe lavoratrice e della
gioventù in modo che non lottino più fra loro ma contro i briganti capitalisti!
Costruiamo un fronte unico esemplare tra greci e turchi che lotti per far
pagare la crisi ai capitalisti anziché ai lavoratori ed ai poveri! Non è solo
nel sud greco di Cipro che la crisi esige il proprio tributo dai lavoratori. La
recente eroica lotta dei lavoratori del comune di Nicosia nella parte nord
turca, ha talora assunto le forme dello scontro. Solo un anno fa un gigantesco
movimento di massa della classe operaia ha scosso l’establishment del Nord. La
crisi del capitalismo sta oggettivamente unendo la classe operaia cipriota.
Mostriamoci all’altezza di questa sfida storica e rispondiamo personalmente ai
bisogni del momento costruendo un fronte unico tra le forze della classe
operaia del Nord e del Sud!
I sindacati del Nord devono immediatamente avviare azioni di solidarietà
con i propri fratelli e sorelle di classe nel Sud. A ciò deve far seguito
un’azione congiunta che induca ad uno sciopero generale in entrambe le parti
dell’isola allo scopo d’imporre le rivendicazioni dei lavoratori agli organi di
governo di Cipro. Lasciamo che ritornino nell’isola i glorioso giorni
dell’unità dei lavoratori! È solo allora che l’imminente distruzione economica
dell’isola potrà essere fermata. Nessuno pensi che il pericolo sia terminato. I
deputati borghesi che ieri hanno votato, contro le misure imposte, sotto la
pressione delle masse così come le manovre segrete dei loro benefattori russi
si tramuteranno in voltagabbana domani e capitoleranno sotto la pressione
dell’imperialismo UE in nome del “realismo economico”, a patto che si concordi
un nuovo fronte di misure di salvataggio che non attiri la collera dei
riciclatori di denaro russi. Gli oligarchi russi saranno salvati ed i
lavoratori e i poveri mandati in rovina. Non c’è spazio per
l’autocompiacimento. O l’azione indipendente dei lavoratori o il cannibalismo
sociale alla maniera greca!
Lavoratori di tutte le nazionalità di Cipro! Unitevi e lottate! Non avete
nulla da perdere ed un paese riunificato e un futuro decente per i vostri figli
da guadagnare!
Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (EEK, Grecia)
Partito Operaio Rivoluzionario (DIP, Turchia)
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