Livorno. Dove stanno i “buoni” dove stanno i “cattivi”. Un teorema, un’ inchiesta e la criminalizzazione del dissenso

36 indagati, 10 perquisiti e 8 misure cautelari questo è l’ epilogo di un operazione tutta politica portata avanti dalla questura e dal giudice PM Masini in seguito ai fatti accaduti nei tre giorni tra il 30 novembre e 1 e 2 dicembre.

Livorno ha assistito all’atteggiamento provocatorio delle forze dell’ordine durante la contestazione a Bersani, la carica violenta e immotivata il giorno dopo in Piazza Cavour contro cittadini inermi e la conseguente manifestazione di un migliaio di cittadini sdegnati la stessa domenica terminata con la forte contestazione davanti alla Prefettura. 

In queste settimane è partita la propaganda politica e moralistica contro quella parte di cittadini, giovani e lavoratori che si è sempre opposta ai soprusi, le ingiustizie e si è sempre schierata per la difesa dei diritti sociali devastati da chi in città detiene le leve del potere politico amministrativo.

Si è cercato di dividere i buoni dai cattivi criminalizzando il dissenso.
I “buoni” per i moralisti dell’ ultima ora sarebbero forse quelli che hanno devastato l’ ambiente a favore di industrializzazione selvaggia? Del rapido profitto? Quelli che hanno minato la salute dei cittadini? Quelli che licenziano e sfruttano, quelli che porteranno altra distruzione con megainceneritori, rigassificatori?
Quelli che speculano sulla vita dei cittadini?
Livorno è una città che sta morendo a favore dei progetti finanziari e confindustriali.
Ma viene ribaltata la realtà con la mistificazione.
I “cattivi” vengono teorizzati da un’ altra parte.  Vengono criminalizzati i giovani  e i cittadini che lottano per i diritti in una città dove questi sono diventati solo un opzione tra chi si piega agli interessi dei poteri forti e chi si ribella.

Il Partito Comunista dei Lavoratori oltre a mobilitarsi contro gli assurdi teoremi polizieschi, porta  la sua solidarietà agli indagati, a favore delle lotte per l’ occupazione, l’ ambiente e la salute che anche gli stessi indagati hanno da sempre portato avanti.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

SOLAMENTE I LAVORATORI KME POTRANNO DIFENDERSI DALL'ATTACCO DEL CAPITALE

La crisi capitalistica sta travolgendo senza alcun tipo di scrupolo il fiore all'occhiello del settore metallurgico della Valle del Serchio. La KME, meglio conosciuta come SMI,
 si trova a fare i conti con lo smantellamento di posti di lavoro (quasi 150 i lavoratori a rischio), delocalizzando una parte della produzione in Germania. 
La politica istituzionale, non riesce, e non vuole andar oltre alla semplice solidarietà - del resto ci sono le elezioni alle porte - come poter opporsi al capitale? 
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori, prima di stendere un comunicato, volevamo scendere a fianco dei lavoratori in lotta, partecipando attivamente alla difesa indiscutibile del diritto al lavoro. 
Questo perché la semplice solidarietà non servirà a niente. 
Solamente schierandoci dalla giusta parte della barricata, contrapponendosi allo stupro incondizionato del capitale verso i lavoratori, potremo finalmente iniziare a parlare di solidarietà. 
Inutile girarci attorno, se la KME ha preso la strada della delocalizzazione, l'azienda esporterà il lavoro in suolo tedesco. 
A niente serviranno le promesse demagoghe dei politici - tra l'altro i soliti personaggi che hanno contribuito al massacro operaio dell'intera valle da decenni - se non a gettare i lavoratori KME in un inevitabile stato di disoccupazione. 
Che tutti i dipendenti metallurgici facciano cerchio attorno ad un programma anticapitalista rivendicando la nazionalizzazione dell'intero impianto produttivo, senza alcun indennizzo per la proprietà, sotto controllo dei lavoratori. 
Una lotta operaia per la nazionalizzazione della KME, a partire dall'occupazione degli stabilimenti, sarebbe un esempio per milioni di lavoratori oggi sotto attacco da parte di padroni senza scrupoli: dalla FIAT, all' ALCOA; dall'ILVA, all'IKEA... Se i padroni vogliono espropriare gli operai del lavoro, dei loro diritti, gli operai hanno il diritto di battersi unitariamente per l'esproprio dei padroni. 
Il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) si batterà ovunque a fianco degli operai, per questa prospettiva di liberazione.

Partito Comunista dei Lavoratori Garfagnana.

PCL Toscana: Conferenza stampa di presentazione liste elettorali - Elezioni 2013

Perchè il PCL non partecipa alla trasmissione “Faccia a faccia” di Antenna 5 Empoli

Il Partito Comunista dei Lavoratori non parteciperà alla trasmissione “faccia a faccia” in onda venerdi primo febbraio su Antenna 5 Empoli. La decisione è stata presa perchè a questo dibattito parteciperà anche un esponente di Casapound Italia, partito di estrema destra e dichiaratamente fascista. Noi da antifascisti coerenti non vogliamo avallare lo sdoganamento di Casapound quale legittimo partito con cui ci si confronta democraticamente. Noi riteniamo Casapound un pericolo per i giovani, per i migranti, per le donne, per i lavoratori. Una forza politica neofascista (loro stessi si dichiarano fascisti del terzo millennio) che fa dell’odio, della discriminazione razziale, della violenza contro i cosiddetti diversi il suo credo politico, come dimostrano gli arresti di alcuni giorni fa a Napoli di alcuni militanti di estrema destra (tra questi diversi esponenti di Casapound, tra cui una candidata alla camera, che stavano progettando lo stupro di una ragazza ebrea). Ad un anno dalla strage di piazza Dalmazia in cui un militante di Casapound Pistoia, Gianluca Casseri, ha barbaramente assassinato Samb Modou e Diop Mor e gravemente ferito altri tre ragazzi (di cui uno, Moustapha, ancora in gravi condizioni e ricoverato all’ospedale di Careggi da oltre un anno) non ce la sentiamo di sederci accanto a esponenti di un partito che si porta addosso la responsabilità politica di tale atto. Nonostante il tentativo fatto dal capetto fiorentino di CP, Saverio Di Giulio (candidato alla camera alle prossime elezioni nelle liste di CP), di prendere le distanze dal Casseri, dichiarando di conoscerlo appena e allontanando la figura di questo infame assassino dal partito CP le prove contrarie sono invece schiaccianti, ci sono diverse fotografie reperibili su Internet in cui si vede il Casseri ad iniziative pubbliche di Casapound, in una foto si vede il Casseri che sta distribuendo volantini di CP all’università di Novoli insieme a Saverio Di Giulio, in un altra lo si vede insieme ai militanti di CP Pistoia ad un presidio. Insomma non una conoscenza occasionale ma un militante attivo di CP. Secondo noi non ci può essere nessun confronto e nessun dialogo con questa forza politica come con tutte quelle forze che si richiamano esplicitamente al fascismo e che purtroppo si stanno moltiplicando in questi mesi in Italia come nel resto d’Europa. Per noi l’antifascismo è una discriminante imprescindibile. 
PCL Firenze