In
memoria di Idalberto Ferrera Acosta, 1918-2013
instancabile
militante operaio rivoluzionario cubano.
Il
2 luglio di quest'anno è morto Idalberto Ferrera Acosta, una figura importante
del movimento operaio di Guantanamo e di tutta Cuba.
Fin
da giovane partecipò al Soccorso Rosso Internazionale, e dopo nell'Opposizione
di Sinistra Internazionale nella III Internazionale già sottomessa da Stalin.
Come Sandalio Junco (padre del trotskismo cubano) operaio panettiere anche lui
incorporato nella stessa associazione grazie a Andreu Nin conosciuto in un
congresso a Mosca dell'Internazionale
Sindacale Rossa, o come il fondatore del Partito Bolscevico -Leninista cubano
Gaston Medina leader della Federazione Sindacale dell' Avana.
Idalberto
militò a Guantanamo insieme a a Luciano García
(Chanito), Elías Suárez, Antonio José Medina, Pedro Torres, Ñico Torres,
Roberto Acosta,Vásquez Méndez, Mariano Blanco, Andrés Alfonso ed altri, in una
città dove i partigiani di Trotsky avevano una forte influenza nelle centrali di
zucchero, nelle ferrovie, e tra i lavoratori del commercio.
Quando iniziò l'insurrezione
contro Batista, Idalberto sua sposa Guarina e i suoi figli si incorporarono
nella guerriglia del M26 di luglio, però come socialisti rivoluzionari ed
animarono il Primo Congresso Operaio della guerriglia, che fu diretto da Nico
Torres e dal dirigente degli imbianchini dell'Avana e componente della
spedizione del Granma Pablo Diaz.
Dopo il trionfo della
rivoluzione vennero riallacciati i contatti con la IV Internazionale
(posadista) cosa che non venne fatta dai trotskisti statunitensi. Nel '59 i
suoi figli sono stati dirigenti sindacali e membri dei Comitati di difesa della
Rivoluzione (CDR). Idalberto con altri compagni organizzarono il Partido Obrero
Revolucionario, una forza trotskista molto supportata dai trotskisti
latinoamericani ma nel 1965 fu bandito.
Nel 1960 organizzò il
consiglio operaio più grande di Cuba, a Guantanamo che prese ilnome di “ Barrio
Superacion Sur”, il quale dopo un un certo periodo venne asfissiato dalla
burocrazia e minacciato dalla polizia locale
Il POR pubblicò anche un
periodico chiamato Voce Proletaria e con il gruppo che dirigeva, Idalberto
partecipò al Primo Congresso della Gioventù Latinoamericana, dove i
marxisti rivoluzionari cubani
distribuirono migliaia di esemplari del Programma di Transizione di Trotsky.
Il rafforzamento della
burocrazia (con alla testa i capi de PSP stalinista) e l'influenza sovietica
portò poco dopo a condannare Idalberto come controrivoluzionario e venne incarcerato
nella fortezza de La Cabana (dove attualmente si sono stampate opere di Lev
trotsky) e vennero incarcerati gli altri membri rivoluzionari. L'arresto fu
dovuto anche alla messa in stampa dell'opera di Trotsky La rivoluzione permanete. Con l'intervento di Che Guevara i trotskisti
furono liberati, con la condizione che dovevano sciogliere il POR.
Il carcere non impedì loro di
seguire e diffondere le loro idee e difendere la Rivoluzione cubana
dall'imperialismo e dalla burocrazia.
Già anziano venne invitato a
Caracas ad un atto di commemorazione a Trotsky.
Negli ultimi anni ha ricevuto numerose visite
di compagni provenienti da molte parti del mondo, e anche alla fine della sua
vita Idalberto non ha mai abbandonato le critiche al regime cubano, era un difensore
delle conquiste sociali della rivoluzione ma allo stesso tempo combatteva
contro la burocrazia
I rivoluzionari del mondo
sentiranno profondamente la perdita di questo valoroso militante, una delle
migliori espressioni del movimento operaio combattivo, che lottò contro il
dittatore fascista Machado e contro il capitalismo preparando cosi la
Rivoluzione cubana. Una figura la quale la classe lavoratrice cubana senza
dubbio dovrà recuperare ed onorare.