SULLO SVERSAMENTO DI ACQUE RADIOATTIVE NEL CANALE NAVICELLI AD OPERA DEL CISAM

Nelle prossime settimane è annunciato  uno sversamento di acque radioattive presenti  nella centrale nucleare di San Piero a Grado gestito dal CISAM  (Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari ).Malgrado le pressanti rassicurazioni dell’ Ammiraglio Domenico De Bernardo responsabile militare delle operazioni sulla natura innocua delle acque di smaltimento, malgrado l’ operazione venga spacciata come il massimo della tecnologia e dell’ innovazione, i dubbi, i rischi e l’ asservimento politico delle istituzioni ad un volere “militare” restano tutti. In particolare su radionuclidi pericolosissimi e difficili da smaltire come il Trizio. Basterebbe ricordare il ruolo di insabbiamento del CISAM nelle penose inchieste sull’uranio impoverito negli scorsi anni o perfino quella sull’incidente dei sommergibili nucleari USA nell’ arcipelago della Maddalena ne 2004, per essere preoccupati. Perché è stato scelto il Canale Navicelli? Certamente per i bassi costi dell’ operazione e per l’ appoggio politico delle istituzioni al CISAM. Non solo:la stessa Confindustria in questi anni ha svolto un ruolo di collaborazione stretta con i militari del CISAM (vedi: http://www.confindustrialivorno.it/comunicazione-e-stampa/da-sapere/cisam_11-11-2011_14-06.php?m=3). Gli interessi in campo sono moltissimi e riguardano in modo particolare la scelta di un sito  in un territorio asservito agli interessi militari/industriali a scapito della salute e dell' ambiente. Ricordiamo il progettato HUB, la presenza della base USA di Camp Darby ,il rigassificatore OLT LNG al largo delle coste che necessita di un controllo militare in ampia zona interdetta di mare e gli interessi di Finmeccanica nel mercato degli armamenti. Lo sversamento del CISAM peggiorerà ancor di più la situazione di degrado dell’ area portuale di Livorno dato che per il gioco delle correnti e delle chiuse nei canali scolmatori, gran parte delle acque sversate finiranno in quella zona.        
Il PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI della Toscana si oppone a questo ulteriore attentato contro il territorio e la salute dei cittadini e chiede che sia istituita da subito una commissione imparziale di valutazione e di inchiesta sull’operazione da parte dei cittadini del territorio Pisano e Livornese. Inoltre si adopererà con la denuncia e la mobilitazione contro questo scempio che sta per avvenire nel silenzio totale anche della sinistra istituzionale.
 
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI della Toscana

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