ANSALDOBREDA È STATA VENDUTA. GLI OPERAI SANNO CHI RINGRAZIARE!

 
AnsaldoBreda è stata venduta al colosso giapponese Hitachi. 
Si è chiusa una vicenda che, con il tempo, ha assunto sempre più le caratteristiche di una farsa. Erano anni ormai che il destino di questa azienda e di questa storica fabbrica pistoiese appariva segnato. 
Non tanto e non solo per l’atteggiamento di distacco e di palese disinteresse che Finmeccanica (di cui il Ministero dell'Economia e delle Finanze è il maggior azionista) ha da sempre tenuto nei confronti della sua controllata AnsaldoBreda. Basta ricordare che anche i suoi vari Amministratori Delegati – Guarguaglini, Orsi, Pansa, ed ora Moretti – si sono sempre mossi ed hanno sempre operato in direzione della vendita di AnsaldoBreda. Ma piuttosto perchè questa loro azione è stata portava avanti in funzione di una strategia ben precisa, come vedremo più avanti.
Solo gli opportunisti politici e sindacali non se ne sono accorti (o hanno fatto finto di non accorgersene). Ed hanno continuato a gettar fumo negli occhi ai lavoratori e, più in generale, all’intera popolazione cercando di convincerli che con la loro azione, il loro operato, concertativamente, sarebbero riusciti a convincere la Proprietà a rinunciare alla dismissione.
Ricordiamo le rituali processioni laiche verso i palazzi delle Istituzioni locali; le Messe propiziatorie del Vescovo nei capannoni della fabbrica; le dichiarazioni altisonanti e le promesse dei politici istituzionali locali – di ogni colore –  tendenti ad assicurare la loro influente intercessione presso i Palazzi del Potere.
Fra quelle mille dichiarazioni ufficiali vogliamo segnalare quella che ci appare come la più significativa e illuminante. E cioè quella che nel 2011, il Presidente della Regione Toscana, il bersaniano (all’epoca) Enrico Rossi rilasciò a Pistoia: «…. il governo possiede la golden share di Finmeccanica e deve svolgere il suo ruolo di proprietario di Finmeccanica, predisporre il rilancio produttivo del comparto ferroviario che è un settore moderno, strategico per far ripartire l’economia sia a livello regionale che nazionale. Altro che vendita! Quindi basta con le promesse, con dichiarazioni generiche….». E inoltre: «Breda non si vende dovranno passarci sopra».
Lo stesso Rossi, ora filorenziano, ha abbandonato i toni guerreschi  e quella sbandierata intransigenza, ed ha cambiato parere sulla questione Breda. Quando si dice la coerenza!
Sull’operato dei rappresentanti della classe politica pistoiese e dei suoi vari partiti governisti  (a prescindere dal colore e dalle varie sfumature) stendiamo un velo pietoso. La loro ipocrisia e la loro pochezza (oltretutto sbandierata maldestramente anche attraverso i media) è sotto gli occhi di tutti. Parlano i fatti. E non soltanto per quanto attiene la vicenda AnsaldoBreda. Ma anche su tutte le altre questioni: la Sanità, l’Istruzione, l’Ambiente, il Trasporto Locale, ecc. ecc.
Ora, i rappresentanti delle burocrazie sindacali pistoiesi, chiedono ai nuovi padroni garanzie sull’occupazione e, più in generale, garanzie sul futuro della Breda. 
Addirittura, pateticamente, il Segretario nazionale Fiom-Cgil Rosario Rappa, chiede di «verificare la possibilità di bloccare la cessione». 
A questo si è ridotta anche la lotta sindacale.
Ma al di là di questi atteggiamenti quasi folkloristici delle varie rappresentanze politiche e sindacali, rimane realmente e drammaticamente difficile e pieno di incognite il futuro di centinaia di lavoratori. Assai di più se si considera il totale degli addetti compreso l’indotto.  A questo proposito appare ancor più drammatico il futuro dei 170 addetti al revamping dello stabilimento AnsaldoBreda di Carini che non rientra negli accordi fra Finmeccanica e Hitachi.
La questione della dismissione di AnsaldoBreda è però grave anche per un altro aspetto, che ha molto a che fare con la natura imperialistica dell’Italia.  Infatti questa operazione è parte integrante di una strategia politica di fondo ben precisa.
L’Amministratore Delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti (che, come Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato è tristemente conosciuto dagli italiani per avere completato l’opera di distruzione del Trasporto ferroviario, e ancor più tristemente ricordato dagli abitanti di Viareggio per quella strage del 2009 in cui 32 persone trovarono una morte atroce), ha chiaramente fatto intendere che AnsaldoBreda è stata sacrificata sull’altare dei profitti di una economia di guerra.
Ha dichiarato Moretti che: «la vendita del business relativo al trasporto ferroviario rappresenta una tappa importante nella realizzazione del nostro Piano Industriale che mira a focalizzare e a rafforzare il gruppo nel core business hi-tech Aerospaziale, Difesa e Sicurezza».
Dunque, nel Piano Industriale dell’Italia non c’è spazio e non sono previsti investimenti nella tecnologia civile. Largo spazio e grandi investimenti nella tecnologia di guerra. (TAV, EXPO, MOSE rientrano in un’altra tipologia di business  che comunque niente ha a che vedere con gli interessi generali ed il progresso civile). 
Questa è la classe dirigente politica della borghesia italiana. 
Ma non è una questione di uomini più o meno illuminati, più o meno consapevoli o più o meno onesti. E non è nemmeno una questione di collocazione politica più o meno di sinistra e più o meno radicale. In un sistema capitalistico, lo Stato e le sue Istituzioni (compresi i vari Partiti che vi si riconoscono), sono organici a quel sistema di potere. Le varie strategie politiche, le varie scelte e le varie leggi che ne conseguono, sono tutte funzionali al mantenimento e al consolidamento del potere della grande borghesia finanziaria e parassitaria. 
Ormai tutto questo dovrebbe apparire chiaro, tanta è l’evidenza con la quale si manifesta questo stato di cose. E dunque anche ogni riferimento a improbabili e velleitarie soluzioni di stampo riformistico, o a un generico e fumoso anticapitalismo di facciata, oggettivamente, si pone al servizio del Capitale e perciò, indirettamente, contro gli interessi di classe dei proletari.
Ecco che allora si rende sempre più urgente e necessario un radicale cambiamento nel modo di intendere la politica di alternativa e, conseguentemente, le relative forme di lotta.
Perchè il Capitalismo la conduce veramente la sua lotta di classe, usando vigliaccamente anche gli strumenti più duri. La classe operaia deve fare altrettanto mettendo in campo la sua enorme forza e tutti gli strumenti di cui può disporre e si può dotare.

Come Partito Comunista dei Lavoratori ci proponiamo come punto di riferimento per questo cambiamento e facciamo appello alla parte più cosciente e più avanzata della classe operaia per una mobilitazione orientata verso una rivolta sociale, nella prospettiva di un diverso ordinamento sociale. 


PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - PISTOIA

SONO SEMPRE LORO AD OSPITARE I FASCISTI, HOTEL MEDITERRANEO E GIUBBE ROSSE

Per l'ennesima volta il Caffè le Giubbe Rosse e l'Hotel Mediterraneo di Firenze si sono prestati ad ospitare iniziative di organizzazioni razziste e fasciste. Al Caffè Le Giubbe Rosse la scorsa settimana la Lega Nord del razzista Salvini ha presentato il proprio candidato alla presidenza della regione, tal Claudio Borghi. Le Giubbe Rosse non sono nuove a questo tipo di iniziative, alcuni anni fa ospitarono Alessandro Mazzerelli, leader dell'ultrarazzista MAT (Movimento Autonomista Toscano), un gruppuscolo dell'estrema destra xenofoba che batte in peggio anche la Lega Nord di Salvini. Alle Giubbe Rosse fu ospitato anche, in occasione delle elezioni comunali di Firenze del 2009, Paolo Poggi candidato a sindaco di una alleanza tra Fiamma Tricolore, la Destra e Forza Nuova, serata che terminò con il tentativo di pestaggio, nel classico stile fascista, ad un gruppetto di ragazzi che avevano assistito al concerto della Banda Bassotti per la chiusura della campagna elettorale del Partito della Rifondazione Comunista . Nel 2013, sempre alla Giubbe Rosse, furono ospitati i fascisti del terzo millennio di Casapound per la presentazione di un libro sul caso Raciti, presentazione che finì con l'aggressione squadrista nei confronti di tre militanti del nostro partito che stavano passeggiando in piazza Repubblica. Casapound, va sempre ricordato, è il gruppo da cui proviene Gianluca Casseri, il fascista che uccise Samb Modou e Diop Mor in piazza Dalmazia.
L'hotel Mediterraneo può vantare una lista ancora più lunga di frequentazioni con fascisti d vario genere, dal congresso di Nuova Destra Sociale (saltato grazie alla mobilitazione degli antifascisti fiorentini) alle serate con Achille Totaro fino a sabato 14 febbraio quando in un colpo solo hanno ospitato Casapound con il vicepresidente nazionale De Simone, Sovranità (nuovo gruppetto dell'estrema destra filosalviniana) e la Lega Nord con Claudio Borghi.
Crediamo che sia l'ora di iniziare un serio boicottaggio nei confronti di queste due strutture (che si rifugiano sempre dietro scuse inverosimili del tipo non sapevamo chi erano i relatori), non è un caso se fascisti e razzisti vanno sempre li, evidentemente le proprietà sono nel migliore dei casi conniventi nel peggiore complici.
Pertanto invitiamo tutti gli antifascisti e gli antirazzisti a boicottare queste strutture. Bisogna far partire una campagna per mettere a conoscenza fiorentini e turisti che andare alle Giubbe Rosse ed all'Hotel Mediterraneo significa dar soldi a chi da spazio a fascisti e razzisti.

BOICOTTARE L'HOTEL MEDITERRANEO ED IL CAFFE' LE GIUBBE ROSSE E' UN DOVERE DI TUTTI GLI ANTIFASCISTI E DI TUTTI GLI ANTIRAZZISTI

Partito Comunista dei Lavoratori Firenze

NOI RICORDIAMO TUTTO

Sabato 14 febbraio a Pistoia i fascisti di “Forza Nuova” si sono dati appuntamento per commemorare i “martiri delle foibe”. Una manifestazione che è stata evidentemente autorizzata dalle Autorità competenti. Come Comunisti, come Antifascisti, vogliamo denunciare la compiacenza della totalità delle Istituzioni repubblicane nei confronti di quelle organizzazioni come Forza Nuova che, violando perfino la stessa Costituzione borghese, evocano, richiamano ed esaltano il fascismo e, conseguentemente, tutti quei misfatti ad esso legati. La vicenda delle Foibe che i fascisti di Forza Nuova vogliono oggi ricordare e commemorare qui a Pistoia, rappresenta l’ennesima mistificazione dei fatti storici. Un maldestro tentativo di oscurare gli orrendi misfatti del fascismo e la sua stretta collaborazione con il nazismo. Non bisogna farsi incantare da questa farsa tutta italiana, che sull’onda di un indecente e vergognoso revisionismo storico, fu istituita nel 2004 dal governo Berlusconi (e comunque tuttora celebrata ufficialmente da tutte le forze politiche istituzionali borghesi), con l’intento di accreditare l’immagine degli “italiani brava gente”; che il regime fascista non ha mai fatto del male a nessuno; e che, anzi, l'imperialismo fascista è stato un imperialismo buono, che ha costruito ponti, strade, ecc. portando cultura e civiltà. Non è cosi. Il regime fascista istituì un vero e proprio colonialismo su tutto il territorio slavo occupato con un processo di italianizzazione forzata, vietando l'uso di dialetti e di lingue non italiane, distruggendo tutto quello che non apparteneva alla cultura italiana; vennero italianizzati tutti i cognomi, venne cambiata la toponomastica, fu imposto l’uso di parole italiane, ecc. ecc. Tutto questo accompagnato da violenze di ogni tipo sulla popolazione civile che si ribellava a quei soprusi. Furono istituiti anche dei campi di concentramento dove furono internati e deportati migliaia e migliaia di slavi e croati (insieme a tanti antifascisti italiani), molti dei quali vi trovarono la morte. Furono fucilati migliaia e migliaia di partigiani e di oppositori al regime fascista. Ecco, noi vogliamo ricordare tutto questo. E se come rivalsa nei confronti di tutte le angherie subite ci sono stati anche episodi di violenza nei confronti dei criminali fascisti e dei loro collaboratori, riteniamo siano del tutto comprensibili e giustificabili. Gloria e onore a tutti i partigiani e a tutti coloro che, anche in terra slava, hanno combattuto e sconfitto il nazifascismo. 

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - PISTOIA