PROGRAMMA ELETTORALE DEL PCL - SEZ. PISTOIA

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012 - COMUNE DI PISTOIA
MARIO CAPECCHI CANDIDATO A SINDACO PER IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
PRESENTAZIONE
Il mio nome è Mario Capecchi. Sono nato a Pistoia il 13 giugno del 1949, e attualmente sono residente nel comune di Serravalle Pistoiese. Dopo aver ottenuto la licenza di scuola media inferiore (e dopo una fugace apparizione di tre mesi nella scuola media superiore), nel febbraio del 1964 ho iniziato a lavorare in una nota azienda cittadina operante nel settore auto. Nel 1970, ho iniziato la mia attività privata nel ramo dei pubblici esercizi, praticata nel tempo in diversi locali di Pistoia o del circondario, coadiuvato anche dai familiari, fino alla cessazione definitiva avvenuta nel febbraio del 2010. Adesso sono titolare di una pensione di vecchiaia al minimo di 480,00 euro mensili.
Sul finire del 2009 mi sono impegnato per dare vita alla sezione di Pistoia del Partito Comunista dei Lavoratori, della quale sono tuttora il coordinatore provinciale.
PROGRAMMA
La mia candidatura a Sindaco del comune di Pistoia in rappresentanza del Partito Comunista dei Lavoratori, si caratterizza e si basa sulla proposta di un programma che, oltre alla tutela dei diritti elementari, fondamentali e irrinunciabili di ogni persona, si faccia interprete e vada incontro anche alle reali e concrete necessità specifiche della cittadinanza pistoiese.
All’interno di questo quadro di fondo, che ritengo possa essere largamente condiviso dalla grande maggioranza della popolazione, penso che possano coesistere e amalgamarsi fra loro, e dunque non trovarsi in contrapposizione, ogni specifica aspirazione ad una esistenza individuale e collettiva condotta e vissuta con quella tranquillità sociale che già l’attuale livello scientifico e tecnologico raggiunto potrebbe facilmente garantire ed assicurare.
Sono convinto però che questa garanzia possa e debba essere effettivamente esercitata e attuata, anche da parte dell’Amministrazione Comunale, soltanto se sganciata e resa autonoma dai condizionamenti imposti alla politica dal potere economico e finanziario in generale, e tanto più oggi, in modo particolare dal potere delle banche. Ritengo che non sia accettabile subordinare il raggiungimento e il mantenimento di quel livello di civiltà auspicato e condiviso dalla maggioranza dei cittadini, alle logiche delle Spa, pubbliche o private che siano, e dunque al soddisfacimento degli interessi privati di manager, o degli intrallazzi della peggior politica e/o dei profitti di una minoranza di soggetti sfruttatori, parassiti, speculatori, a cui quei poteri oggi dominanti fanno capo.
E dunque, per operare una netta soluzione di continuità con quel sistema socio-economico in cui anche le passate Amministrazioni Comunali pistoiesi si sono largamente riconosciute e a cui si sono, e ancor oggi lo sono, palesemente uniformate nelle loro opzioni e scelte programmatiche, ritengo che sia necessario iniziare in tempi brevi a programmare un futuro per la città, e per tutto il territorio, a misura delle persone, e non a misura degli interessi corporativi di casta a livello politico, o imprenditoriali, in senso lato, a livello economico.
In questo senso e in questa prospettiva ho sviluppato il mio programma, incentrato su una serie di punti base che ritengo imprescindibili sia sul piano etico e morale, sia sul piano strettamente amministrativo e a cui mi impegno, con tutti gli strumenti che avrò a disposizione, a dare la priorità attuativa:
- Chiusura immediata di Casa Pound e divieto d’insediamento futuro di ogni altra associazione che abbia il fascismo come uno dei suoi riferimenti e/o che comunque del fascismo faccia apologia.
- Drastica e significativa riduzione degli emolumenti e delle retribuzioni degli amministratori e dei dirigenti dei vari servizi comunali. Non è ammissibile chiedere sacrifici ai cittadini tagliando o riducendo i servizi essenziali e, allo stesso tempo, mantenere certi livelli retributivi francamente esagerati e ingiustificati, o comunque di privilegio.
- Operare in assoluta continuità e uniformità con gli esiti referendari in ordine alla ripubblicizzazione dei servizi, in modo particolare a quelli che riguardano l’acqua. E comunque, in linea più generale, operare per uscire dalla logica delle Spa nell’affidamento dei servizi al cittadino, in qualunque campo trovino applicazione.
- Operare per un recupero e un miglior utilizzo del patrimonio edilizio pubblico e privato in generale e di quello scolastico in particolare. Operare per rendere più efficienti e sufficienti i servizi pubblici per l’infanzia e per la scuola, superando la logica della sussidiarietà e comunque demotivando e disincentivando, anche attraverso l’eliminazione di ogni contributo pubblico, il ricorso alle strutture private anche di carattere religioso.
- Operare per un miglioramento e un potenziamento del trasporto pubblico, sia sulle tratte di collegamento con le zone esterne e ai margini del territorio comunale, sia su quelle cittadine. In questo contesto va inserito anche il progressivo allargamento della ZTL, supportato dalla realizzazione di nuovi parcheggi scambiatori e da un efficiente servizio continuativo di bus navetta. Parallelamente, l’assoluta contrarietà ad ogni ipotesi di nuovi parcheggi all’interno del perimetro cittadino, per esempio quello già programmato di piazza S. Bartolomeo.
- Operare per un migliore collegamento, anche e soprattutto dei territori montani, con tutta l’area metropolitana attraverso il potenziamento e un maggiore e migliore utilizzo della rete ferroviaria, anche dando parallelamente priorità all’attuazione di quel progetto di raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca-Viareggio di cui si parla ormai da decenni. In contrapposizione e in alternativa alla sciagurata scelta di una terza corsia autostradale, che avrebbe un terrificante impatto ambientale su un territorio già al limite di ogni ragionevole livello di sicurezza. Ritengo che un sostanziale ed effettivo miglioramento del TPL sia condizione essenziale per la difesa e il rilancio delle zone collinari e montane, e dunque anche per le condizioni sociali della popolazione residente o comunque a vario titolo interessata, molte volte penalizzata proprio dalla carenza di quel servizio indispensabile.
- Anche in diretta relazione a questo potenziamento del trasporto pubblico locale su ferro, assume una particolare rilevanza la difesa incondizionata del patrimonio costituito dalla Breda. Per questo ritengo che sia d’importanza vitale, anche per il tessuto economico e sociale di Pistoia, il mantenimento della proprietà pubblica dell’Azienda. e dunque la necessità di opporsi nella maniera più assoluta ad ogni ipotesi di una sua vendita o di un suo ridimensionamento. Ritengo perciò doveroso e prioritario dare un sostegno attivo, di qualunque tipo e a qualunque livello, a tutte le forme di lotta che i lavoratori riterranno necessarie per salvaguardare l’insediamento produttivo e il loro posto di lavoro.
- Proprio sotto l’aspetto ambientale cui ho accennato in precedenza, operare diffusamente e in maniera capillare per verificare e fare in modo che i livelli di salute dei cittadini, di sicurezza abitativa, e quella più in generale dell’intero territorio comunale, siano tutelati e garantiti nella maniera più assoluta, e non siano in qualunque modo sacrificati sull’altare di quella specifica vocazione della città di Pistoia nel settore florovivaistico. A sostegno di questa finalità, penso all’incentivazione di una graduale se pur limitata riconversione di parte del territorio ora dedicata al florovivaismo a un uso più specificamente agricolo, sicuramente più in linea con la pubblica utilità e infinitamente meno impattante sotto il profilo ambientale.
- E ancora sotto l’aspetto ambientale, operare per una maggiore razionalità nella produzione e nella gestione dei rifiuti privilegiando il riutilizzo e estendendo la raccolta porta a porta. Ottimizzare al massimo una vera e effettiva raccolta differenziata, in modo da ridurre progressivamente al minimo, e in prospettiva eliminare, il ricorso all’incenerimento per lo smaltimento dei rifiuti, causa delle micidiali emissioni di polveri sottili di varia misura, ormai riconosciute dalla scienza medica, come estremamente pericolose per la salute dei cittadini.
- Operare per un ampliamento degli spazi pubblici riservati allo sport, alle aree a verde per l’infanzia e per gli anziani e più in generale per la totalità della cittadinanza, evitando inusuali commistioni fra le diverse necessità. Come, per esempio nel caso di Bonelle – una borgata all’immediata periferia della città –, dove una larga fetta degli spazi dedicati al verde pubblico è stata sacrificata per soddisfare le esigenze, anche di business, di una società sportiva operante nel settore calcio, oltretutto deturpando in maniera veramente oscena quel piccolo ma importante spazio di cui la comunità locale andava giustamente fiera.
Come premesso, questi, in linea di massima, sono i pochi punti base su cui intendo articolare e orientare, nella più totale autonomia, la mia attività di Sindaco di Pistoia. Voglio precisare che questi rappresentano solamente e indicativamente quel minimo di provvedimenti che è comunque ora
possibile mettere in pratica, nonostante e a prescindere dalla catastrofica politica di tagli agli enti locali messa in atto da tutti i governi di centrodestra o di centrosinistra che si sono alternati alla guida del Paese. Una scellerata politica perseguita con ancor più determinazione dall’attuale governo Monti, diretto rappresentante degli industriali e dei banchieri, che viene ipocritamente definito “tecnico “ per non evidenziare il carattere politico che assumono le misure antipopolari messe in atto, col vergognoso appoggio bipartisan, salvo qualche riserva di facciata, di quasi tutti i partiti istituzionali, compreso quelli che fino a ieri, se pur timidamente, si erano opposti ai governi Berlusconi.
Sono convinto che la Comunità pistoiese abbia bisogno d’interventi più radicali e più incisivi in campo sociale, nel settore produttivo, nella tutela ambientale e, più in generale, in ogni settore in cui si trovi direttamente coinvolta e protagonista. Ma sono proprio le politiche messe in atto a livello centrale che lo impediscono, tagliando in maniera progressiva e sistematica le risorse necessarie e indispensabili. Di conseguenza, solamente un rovesciamento totale e completo di quelle politiche, può assicurare e garantire la realizzazione di quel programma più avanzato e più in linea con le necessità della cittadinanza pistoiese. Dubito che anche le altre forze (compreso quelle che, con un po’ di disinvoltura e in maniera approssimata, continuano a definirsi “comuniste”) o coalizioni politiche che si apprestano a sostenere una loro candidatura, sentano veramente il bisogno, e perciò vogliano impegnarsi – effettivamente e ad ogni livello –, per praticare quella svolta che ritengo fondamentale per la realizzazione di quegli obbiettivi più avanzati.
Una svolta oltretutto resa ancor più necessaria anche a livello più generale, per impedire che il perdurare e il continuo aggravamento della crisi economica causata dal fallimento ormai conclamato del sistema capitalistico, solleciti quel “sistema” a scaricare ancora una volta sulle spalle dei cittadini, dei lavoratori e dei proletari i costi di quella catastrofe.
È anche per promuovere e dare forza e sostegno a questi obiettivi politici più generali, che chiedo il voto ai cittadini pistoiesi. Un voto che comunque sarà utilizzato in totale autonomia, e dunque in assoluta e netta alternativa ad ogni altro schieramento politico di qualunque colore, unicamente per l’attuazione di quel programma che sinteticamente e indicativamente ho proposto. Con la consapevolezza, che intendo trasmettere a tutti gli elettori, che ciò rappresenta soltanto un primo passo in direzione di un altro ordinamento sociale, alternativo e in netta contrapposizione al capitalismo, che solo un partito comunista, e dunque coerentemente marxista rivoluzionario come il Partito Comunista del Lavoratori, può utilmente perseguire nella sua piena autonomia.
LIBERA IL FUTURO DI PISTOIA. LIBERA IL TUO FUTURO.
MARIO CAPECCHI SINDACO

PROGRAMMA ELETTORALE DEL PCL-SEZ. MASSA CARRARA

PERCHE' VOTARE P.C.L.
Il Partito Comunista dei Lavoratori è, a pieno titolo, l'unica "Sinistra che non tradisce". Infatti, coerentemente con la tradizione marxista rivoluzionaria internazionalista, i nostri rappresentanti eventualmente eletti in qualsiasi Consiglio o Aula parlamentare, non possono ricoprire alcun incarico di governo, pena l'immediata espulsione dal Partito.
 Noi non crediamo, infatti, nelle elezioni borghesi e nel teatrino politico ad esse connesso: il compito dei nostri candidati, in caso di loro elezione, sarà quello di usare il Consiglio come una tribuna di notevole risonanza mediatica, per smascherare i trucchi e le manovre dei gruppi di potere, collocati a destra come a "sinistra", e denunciarli implacabilmente ai cittadini e soprattutto ai lavoratori/trici e classi subalterne.
 Loro compito sarà anche quello di proporre soluzioni ai problemi sempre più drammatici quali il lavoro, la casa, lo sfruttamento e la tutela del territorio, servizi pubblici essenziali quali la sanità, l'assistenza agli anziani e ai disabili, l’istruzione, gli asili, la salvaguardia dell'ambiente, i trasporti.
Problemi da sempre trascurati dalle amministrazioni precedenti di qualsiasi colore della Provincia e del Comune, tanto che, com’è noto, siamo all’ultimo posto nella graduatoria toscana relativa allo sviluppo economico, all'inquinamento, alla qualità della vita, ed ai primi per le morti dovute ai tumori.
Non crediamo che un’Amministrazione Comunale collocata più "a sinistra" (né tanto meno a destra), possa risolvere i problemi fondamentali della nostra popolazione, perché i poteri dominanti che controllano la politica, l'economia e la società tutta, hanno a cuore solo i LORO PROBLEMI ed i LORO INTERESSI.
 Suggeriamo invece alcune possibili, ancorché radicali, soluzioni:
- esproprio immediato e senza indennizzo delle industrie che chiudono e/o licenziano, in particolare di quelle che sorgono su territorio pubblico (Cave, Cantiere, Porto etc.) con loro conseguente inglobamento nel patrimonio comunale.
-ripubblicizzazione, in controtendenza, dei servizi essenziali come acqua, gas, elettricità e trasporti
-potenziamento della Sanità e dell’Istruzione e conseguenti immediate sospensioni dei fondi illegalmente elargiti ad asili, scuole e servizi sanitari privati.
-ricontrattazione delle concessioni per l'estrazione del marmo, sotto il controllo di chi ci lavora (i cavatori) e di esperti da loro scelti, ed immediato adeguamento delle tasse sull’estrazione, oggi ridicolmente basse, a fronte degli enormi profitti dei baroni del marmo "satrapi e marpioni", dovuti anche ad una diffusa e sfacciata evasione.
-abolizione del debito pubblico nei confronti delle banche, prime responsabili del disastro finanziario nazionale e mondiale, e già abbondantemente finanziate (e salvate) con denaro pubblico.
-crediti agevolati a cooperative di lavoratori (vere, non di comodo per qualche furbastro), aziende a conduzione familiare, bed and breakfast, cooperative per servizi turistici, piccole imprese artigianali, O.N.L.U.S., che rilancino l’occupazione giovanile in un territorio ad alta vocazione turistica.
-nuova politica del territorio: una più razionale pianificazione urbanistica, come la creazione di tutti i servizi e attività indispensabili alla cittadinanza, dislocati nei vari quartieri.
-nuova politica di edilizia popolare, con creazione di nuovi complessi edilizi, e conseguente assegnazione in base a rigorosi criteri di bisogno, da certificarsi attraverso dichiarazione complessiva dei redditi famigliari, al netto delle imposte.
 -ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e delle aree di pertinenza, con possibilità per i vecchi affittuari di riscattare a un prezzo agevolato le abitazioni.
Un’attenzione particolare dovrebbe essere dedicata alle sempre più numerose persone che purtroppo, nella nostra città, sono costrette a vivere per strada, in auto o in roulotte, a causa delle loro disperate condizioni economiche: doverose per loro immediate misure di emergenza, come la requisizione di case sfitte e la costituzione di un dormitorio comunale per indigenti italiani e stranieri (ad esempio in un’ex scuola chiusa). Anche gli ex Mercati Comunali coperti del territorio, attualmente inutilizzati, potrebbero essere proficuamente usati per ospitare attività di piccolo commercio solidale “a km.0” (latte, ortaggi etc.), molto gradito dalla popolazione e con evidenti  ricadute positive sul piano occupazionale.
-creazione di centri di aggregazione popolare e giovanile, dove poter svolgere attività ricreative, culturali, politiche ecc., sganciate e al di fuori dei circuiti economico-affaristici privati e confessionali.
-lotta al razzismo e alle discriminazioni razziali, sessuali, religiose e di altro genere; promozione del multiculturalismo, della tolleranza e delle differenze, attraverso corsi di alfabetizzazione per stranieri e no; organizzazione di momenti d’incontro e conoscenza ludico-ricreativi (cene, feste, balli etc.), autorganizzati anche dalle varie comunità straniere presenti sul territorio.
-messa a  punto di un piano straordinario di lavori socialmente utili, da svolgersi nel campo della manutenzione e della sicurezza dal punto di vista idrogeologico, ecologico e sismico del territorio comunale; ciò con l'impiego, naturalmente, di personale disoccupato da lungo tempo. Il tutto finanziato dai proventi delle concessioni degli agri marmiferi, adeguatamente riviste, e dal recupero della enorme evasione fiscale delle stesse.
-estensione delle spiagge pubbliche, oggi ridotte a ridicole strisce-ghetto, oltretutto assediate e depredate dai bagni limitrofi (come da noi più volte denunciato), recuperando spazio anche dalle concessioni fatte alla Marina Militare e ad istituti religiosi, che le usano solo 1-2 mesi all’ anno. In questo modo ci si avvicinerebbe alla situazione della vicina Marinella dove, con una sostanziale parità di litorale, la spiaggia libera è molte volte più estesa della nostra; per non parlare poi del resto d’Europa (e molto probabilmente del mondo), dove le spiagge private sono l´eccezione e non la regola. La sorveglianza delle stesse potrebbe essere affidata a cooperative di bagnini, reclutati tra i giovani disoccupati.
-realizzazione del porticciolo turistico rigorosamente COMUNALE, ovunque collocato, come in tutte le città della vicina Corsica e nella maggior parte delle città francesi, affinché gli introiti del turismo nautico finiscano nelle casse comunali e non in quelle dei soliti Paperoni. Aggiungiamo che, in caso di chiusura del Cantiere Navale di Marina (come purtroppo si sta profilando), il porticciolo potrebbe essere realizzato proprio nell’ area antistante, ponendo fine ad interminabili ed estenuanti polemiche sulla sua collocazione; naturalmente gli addetti al funzionamento dello stesso, alla manutenzione ed alla riparazione delle barche, dovrebbero essere prioritariamente scelti tra i lavoratori dei N.C.A. Proprio l’ ubicazione in territorio demaniale del Cantiere, dovrebbe favorire questa soluzione “pubblica”, tagliando le unghie ai soliti squali che già hanno dato buona prova dei loro appetiti con i loro progetti insensati (per i cittadini, non per loro) relativi a "Water Front", Area Retroportuale, etc.
I cittadini che intendono sottoscrivere la nostra lista (operazione necessaria per consentirci di partecipare a queste elezioni) possono trovare i moduli presso l’Ufficio Elettorale del Comune,  nonché, in giorni che saranno successivamente indicati, presso il Circolo ARCI “Concasser” di Via S. Piero a Carrara, presso la Pizzeria “Follemente” di Via Rinchiosa a Marina, ed in banchetti volanti.

ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE VOTA
                                            PAOLO VANNUCCI

Solidarietà ai compagni NO TAV


Questa mattina  è scattata l’operazione di polizia nei confronti  dei Compagni impegnati nella lotta in Val di Susa  che ha portato a diversi arresti.  I reati contestati spaziano dalla violenza, fino alla resistenza a pubblico ufficiale.
Noi che non tolleriamo questo tipo di accuse rivendichiamo il nostro diritto e dovere di resistere ad uno stato borghese che ha come finalità quella di legittimare speculazioni come quella della Tav, che come ben sappiamo è un grave danno economico e ambientale.
 Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria solidarietà nei confronti degli esponenti dei centri sociali torinesi colpiti, dall’Askatasuna con il suo storico leader Giorgio Rossetto, all’El Paso, al Barrocchio e al Metzcal , e di tutti i compagni arrestati in ogni parte d’Italia, dei quali esige l’immediata scarcerazione.
Contro la repressione borghese a Pugni chiusi e testa alta.

Partito Comunista dei Lavoratori

Sabato 28 gennaio - Concerto Antifascista - Firenze

Sabato 28 gennaio ore 21:30 
Casa del Popolo Il Campino, Via Caccini, 14/b Firenze (Zona Careggi)

concerto ANTIFASCISTA 

i Balordi (street punk dalla piana) + Malasuerte Fi Sud

Chiudere Casaggi Casapound chiudere tutti i covi fascisti

Organizza: Partito Comunista dei Lavoratori Firenze

SOLIDARIETA’ PER I COMPAGNI DI VIA DEI CONCIATORI



Oggi, per l’ennesima volta, Firenze è stata investita da una violenta onda di repressione scatenata dall’ormai famoso imprenditore-sindaco matteo renzi.
In questa occasione è stata sgomberata la storica occupazione di Via dei Conciatori, ormai unico spazio Culturale e Sociale del centro fiorentino per fare largo a speculazioni in favore del turismo dalle tasche rigonfie. 
Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime Solidarietà nei confronti dei Compagni colpiti da questo grave attacco.

Contro lo stato dei padroni 10, 100, 1000 Occupazioni.

Partito Comunista dei Lavoratori
- Firenze

AUTOSPED G SPA LIVORNO I LAVORATORI IN LOTTA OCCUPANO GLI UFFICI E IL PIAZZALE

una lotta con il più ampio sostegno del PCL delle sezioni di Livorno e di Pisa


(17 Gennaio 2012)La sospensione del lavoro degli impiegati e degli autisti che operano nel ramo container dellla filiale Autosped di Livorno è iniziata alla mezzanotte tra il 15 ed il 16 gennaio 2012 e durerà ad oltranza. La mattina di lunedì è avvenuta una manifestazione con occupazione degli uffici e del piazzale. Nei giorni scorsi, la società aveva comunicato alle organizzazioni sindacali l'avvio di un processo di ristrutturazione, che prevede anche la chiusura della filiale di Livorno ed il trasferimento di tutto il personale che opera nei container nella sede di Tortona. Resta escluso dal provvedimento il personale che opera nella distribuzione dei carburanti. Lo scorso dicembre, era stato siglato un accordo tra sindacati ed impresa per aumentare la professionalità ed il rendimento dei lavoratori dell'Autosped. Secondo i rappresentanti sindacali FILT, il lavoro a Livorno non mancherebbe, anzi sul porto toscano opererebbero anche automezzi delle altre filiali di Autosped.  Il lavoratori dell' Autosped G Spa che stanno occupando la loro sede di Via Sacco E Vanzetti ( angolo Via Aiaccia - dove c' è il terminale del rigassificatore ) a Stagno, stanno presidiando ( occupando la sede stradale ) le vie vicine e necessitano di un appoggio immediato.
Hanno l’ appoggio nella loro lotta dei compagni del PCL . La stessa RSA che dirige la lotta è del PCLavoratori.
Questi lavoratori sono tutti dipendenti autotrasportatori del Gruppo Gavio legato alla holding Aurelia S.p.A. di settori diversificati, implicata nella tangentopoli che ha visto implicato l' esponente del PD Penati. Ora il Gruppo ha chiuso la sede di Livorno obbligando questi lavoratori ad accettare il trasferimento in una sede del Nord o licenziarsi.
( quindi un licenziamento mascherato ) Tutto questo perché il gruppo li vuole sostituire con padroncini non sindacalizzati in una realtà con forte richiesta di trasporti e non assolutamente in crisi.
Sono in trenta: hanno passato le prime notti di lotta occupando gli uffici e non demordono. L' occupazione è a oltranza. Ieri c’ è stata molta tensione tra i lavoratori in lotta e gli autisti delle cisterne bloccati non coinvolti nei provvedimenti. Infatti la direzione aziendale ha cercato provocatoriamente lo scontro tra gli stessi lavoratori.
Questa è una lotta che necessita del massimo di solidarietà e sostegno.

Partito Comunista dei Lavoratori Sezioni di Livorno e Pisa

I CONTI DEL GRILLO, L'EVASIONE FISCALE, E.. “LA REPUBBLICA DEI SOVIET”

I CONTI DEL GRILLO, L'EVASIONE FISCALE, E.. “LA REPUBBLICA DEI SOVIET”
 
 
Dopo aver aperto al governo Monti, avergli chiesto un incontro, aver lodato il suo esordio, avergli domandato il “dialogo” con i movimenti ( si ascoltino le registrazioni che sbugiardano le “smentite”), Beppe Grillo si è scoperto per un attimo  oppositore del governo. “Siamo a un passo dalla Repubblica dei soviet!” ha gridato sdegnato sul suo blog ( 20 Dicembre). Qual'è la ragione  dello scandalo? Il fatto che il governo dei banchieri abbia annunciato il controllo fiscale sui conti correnti. “Non sopporto che i miei conti di persona onesta che paga il fisco siano a disposizione di centinaia di funzionari. E' un'intollerabile violazione della privacy” dichiara Grillo. E poi” I grandi evasori non ricorrono mica ai conti correnti bancari”.
 
GRILLO: UNA CONCEZIONE SINGOLARE DELLA PRIVACY
 
Naturalmente è vero- come poi diremo- che la grande evasione ricorre ad altri metodi e canali. E tuttavia colpisce che lo sdegno di Grillo per le misure fiscali di Monti, non si indirizzi contro l'imposizione della IMU sull'abitazione su cui si paga il mutuo, contro l'aumento dell'IVA, della benzina, di tutte le tariffe pubbliche e bollette, contro le nuove addizionali IRPEF, contro il fatto che i lavoratori dipendenti e i pensionati si vedono colpiti persino sul terreno fiscale dopo aver retto sulle proprie spalle negli ultimi trentanni l'aumento del 13% delle tasse, a fronte dell'evasione sempre più larga delle classi proprietarie (e persino della loro detassazione). No. Grillo si indigna per la possibile violazione della propria privacy di contocorrentista. E' interessante. Quando si trattava di intercettazioni Grillo gridava ”intercettatemi pure”: la privacy poteva essere violata indiscriminatamente. Ma quando si tratta di conti correnti il principio della privacy torna granitico. Come dire che, secondo Grillo, lo Stato ha diritto a controllare persino la vita affettiva e personale di un cittadino(!), ma non la sua regolarità di contribuente. Concezione singolare, ma non casuale: riflette la classica visione del mondo di un piccolo borghese arricchito che s'infuria non quando lo Stato torchia i lavoratori dipendenti, vere bestie da soma del carico fiscale, ma quando minaccia di mettere il naso nella sua “libertà” di potenziale evasore. Lì scatta la reazione irrefrenabile contro..”la Repubblica dei Soviet”. Lì persino Mario Monti, uomo delle banche, diventa lo spettro.. di Vladimir Lenin, senza alcun timore del ridicolo: soprattutto quando il piccolo borghese esercita il mestiere di comico.
 
IL GOVERNO DEI BANCHIERI NON PUO COMBATTERE UN'EVASIONE GARANTITA DALLE BANCHE
 
La nostra visione delle cose è esattamente opposta a quella di Grillo. Perchè opposta è la ragione sociale e di classe da cui muove. Non critichiamo il governo dei banchieri perchè “annuncia” a parole la lotta all'evasione. Ma perchè si limita appunto alle parole o a iniziative pubblicitarie( Cortina). Perchè usa quelle parole e iniziative come specchio per allodole per far digerire ai lavoratori nuovi sacrifici ( incluse altre tasse ). Perchè accetta di fatto l'evasione di massa degli stessi redditi delle classi proprietarie ( meno dell'1% dichiara più di 100.000 euro l'anno).  Perchè un governo che garantisce l'evasione legale delle grandi ricchezze, rifiutando di imporre ogni reale patrimoniale, non ha alcuna credibilità quando minaccia l'evasione illegale. Perchè l'apparato dello Stato, su cui ogni governo borghese si appoggia, è strutturalmente incapace di combattere l'evasione, esposto com'è alla endemica corruzione, imprigionato nella sua burocrazia, spesso oltretutto paralizzato dai suoi stessi tagli di spesa a risorse e strumenti di controllo tributario ( tra il 2006 e il 2011 il 2000% di controlli fiscali in meno). Perchè il grosso di quel poco di evasione che accerta non riesce a riscuoterlo ( v. “I soldi  rubati” di Nunzia Penelope”). Perchè  oltretutto quel pochissimo che riscuote dagli evasori scovati ( appena 10 miliardi nel 2011 a fronte di 150 miliardi evasi) lo investe non a favore dei lavoratori ma per ridurre l'IRAP alle grandi imprese, per ridurre l'IRES ai capitalisti, per offrire garanzia statale alle banche e pagare gli interessi sul debito pubblico ai banchieri: a quei banchieri che sono i principali garanti dell'evasione fiscale del capitale , ma a cui Monti vorrebbe assegnare, guarda caso, poteri primari in fatto di di contrasto..all'evasione ( “Siano le banche a informare l'Agenzia delle Entrate sui movimenti di conto..” recita il Decreto Salva Italia).
 
Qui sta il vero scandalo. Non semplicemente nelle numerose vessazioni inquisitorie e brutali di Equitalia contro lavoratori, artigiani, piccoli commercianti indebitati con le banche e condannati dalla crisi alla rovina. Ma nel fatto che queste vessazioni intollerabili siano compiute come esattori di uno Stato garante delle banche; di quelle banche che sono custodi di tutti i traffici, marchingegni, truffe, raggiri  della grande fuga capitalistica dal fisco: bancarotte tributarie, trader princing, società fantasma, paradisi offshore, fondi neri e via discorrendo. Di quelle banche che sono, tanto più in periodo di crisi, il cappio al collo di milioni di contribuenti onesti.
 
LO STATO BORGHESE HA FALLITO CONTRO L'EVASIONE FISCALE
 
Questo Stato ha irreversibilmente fallito contro l'evasione. Gli stessi dati forniti dalla stampa borghese sono inequivocabili. Negli ultimi 20 anni di propaganda anti evasione, di annunci storici “risolutivi”contro gli evasori, di infinite chiacchiere elettorali contro “chi ruba a tutti noi”, l'evasione fiscale è semplicemente.. quintuplicata. Lo dice testualmente la Corte dei Conti, e la stima è forse sbagliata per difetto. L'espansione dell'evasione è talmente grande che lo Stato non riesce neppure a stimarla in cifre definite. Lo sviluppo del capitale finanziario, la sua espansione mondiale dopo l'89, la diffusione delle nuove tecnologie informatiche, la precarizzazione dilagante del lavoro, l'intreccio sempre più vasto tra capitale ”legale” e criminale, hanno rappresentato nel loro insieme un volano moltiplicatore inarrestabile dell'evasione dei ricchi. Così è in tutto il mondo capitalistico, e persino in Germania ( dove l'evasione accertata è salita nel 2011 a 50 miliardi). Così è sicuramente in Italia. Per tranquillizzare Beppe Grillo, gli ricordiamo che il “terribile” sistema tecnologico Serpico contro cui ha inveito non è un invenzione di Monti. Fu istituito dal primo governo Prodi nel 97, naturalmente nel nome della “svolta antievasione”. I suoi risultati? Nulli. Altro che  difesa della privacy dei conti correnti dallo Stato.. bolscevico!
 
SOLO MISURE RIVOLUZIONARIE POSSONO STRONCARE L'EVASIONE DEI CAPITALISTI
 
La verità è che la stroncatura alla radice dell'evasione fiscale- all'opposto di quanto pensa Grillo- richiede esattamente misure anticapitaliste e rivoluzionarie. Attribuzione del reato penale per lo sfruttamento del lavoro nero e regolarizzazione di tutti i lavoratori, combinate con la ripartizione del lavoro tra tutti e un grande piano di nuovo lavoro per opere sociali; controllo capillare, operaio e popolare, del territorio per scovare ogni forma di evasione fiscale e contributiva da parte di aziende e speculatori, ad ogni livello ( dalle aziende fantasma alle milioni di case sfitte neppure registrate); nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori di tutte le aziende che evadono fisco e contributi;  abolizione del segreto commerciale, apertura dei libri contabili delle aziende,  controllo operaio e popolare sui conti aziendali; nazionalizzazione delle banche( senza indennizzo per i grandi azionisti e con la piena tutela dei piccoli risparmiatori) e loro unificazione in un unica banca pubblica, sotto controllo sociale. Guerra internazionale ai paradisi fiscali, a partire dall'esproprio d'autorità delle banche situate a San Marino, dello IOR vaticano, delle centinaia di filiali in Italia delle banche offshore, tutte grandi lavanderie di denaro sporco esentasse.
 
Sono queste le prime vere misure da prendere contro l'evasione. La loro incisività sta nel fatto che colpiscono al cuore il potere delle banche e che ricorrono alla mobilitazione e alla forza dei lavoratori e del popolo: uno strumento infinitamente più efficace, più rapido,più economico,più onesto della somma di Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, ed Equitalia ( con le loro infinite lunghezze burocratiche e il loro carico inseparabile di corruzione e stipendi d'oro). Certo: le classi dirigenti inorridite griderebbero allo “Stato di Polizia”. Ma uno “Stato di polizia”della classe lavoratrice contro banchieri e capitalisti libererebbe milioni di persone dall'usura delle banche, dalla criminalità fiscale del capitale, dalle vessazioni del SUO Stato. E sarebbe dunque un fatto di libertà e di democrazia, oggi negata.
 
Resta il fatto che senza queste misure, l'evasione fiscale non sarà mai domata. E queste misure, a loro volta, possono essere realizzate solamente da un governo dei lavoratori. Da un governo che si basi unicamente sulla autorganizzazione democratica delle masse. Da un governo che rompa con le vecchie classi dominanti e lavori a costruire un altro ordine sociale: in cui a comandare non sia più una piccola cricca di industriali e banchieri, ma il mondo del lavoro e la maggioranza della società. In cui l'intera economia sia riorganizzata in funzione dei bisogni sociali e non del profitto.
 
LENIN E GRILLO
 
Non a caso fu proprio la Repubblica dei Soviet a realizzare  concretamente quelle misure dopo la rivoluzione d'Ottobre , colpendo alla radice evasione e corruzione della vecchia Russia borghese, e radendole al suolo. Ai capitalisti e banchieri che si ribellarono, alla loro stampa inorridita, e.. ai Beppe Grillo dell'epoca che invocavano la propria privacy, Lenin rispose anticipatamente con parole molto semplici:
 
” Quando un banchiere pubblica le entrate e le spese di un operaio, i dati sul salario e la produttività del suo lavoro, nessuno pensa di vedervi l'intromissione nella vita privata dell'operaio o una delazione.. E se accadesse l'inverso?  Se gli operai e gli impiegati controllassero le spese dei capitalisti e pubblicassero i loro conti e i loro dati? Quali grida selvagge contro lo spionaggio e la delazione!.. Quando i capitalisti controllano gli operai, si considera tutto naturale. Ma quando gli oppressi vogliono controllare gli oppressori, svelarne le entrate e le uscite, oh no, la borghesia non tollera lo spionaggio.. La questione si riduce sempre a questa: il dominio della borghesia è incompatibile con una democrazia vera. E nel XX secolo una democrazia vera è impossibile se si ha paura di marciare verso il socialismo” ( Lenin, la Catastrofe imminente e come lottare contro di essa”- Settembre 1917).
Questa verità è, se possibile, ancor più attuale nel nuovo secolo che si è aperto. Grillo permettendo, naturalmente...
 
MARCO FERRANDO

PER LA CHIUSURA DI CASA POUND A PISTOIA


Finalmente! Anche i partiti della sinistra istituzionale pistoiese si sono schierati per la chiusura della sede di Casa Pound nella nostra città. Insieme ad altre associazioni hanno firmato in questi giorni un appello in tal senso indirizzato alle massime autorità cittadine.
Meglio tardi che mai. Peccato che abbiano deciso di farlo da soli, ritenendo evidentemente inopportuna la compagnia di tutte quelle altre forze politiche che, già molto prima della tragedia di Firenze, avevano chiesto apertamente e pubblicamente la chiusura di tutte le sedi fasciste.
Bene, ora la prova dei fatti. Ci auguriamo che questa presa di posizione non si riveli una semplice mossa pre-elettorale, tesa ad appuntarsi una medaglietta antifascista sul petto, ma che, al contrario, sia seguita da azioni concrete che vedano la loro attiva presenza in tutte le manifestazioni di piazza a sostegno di quella richiesta e di un antifascismo che non sia quello solito di facciata, ma militante nel senso più ampio della parola.
Per quanto ci riguarda, nei limiti delle nostre possibilità, continueremo a svolgere il nostro ruolo di marxisti rivoluzionari all’interno di un più ampio schieramento antifascista, senza porre steccati e nella maniera più unitaria possibile.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – PISTOIA

CARA CAMUSSO, LA CONCERTAZIONE E' FINITA. E' L'ORA DI UNA LOTTA VERA


Cara Susanna Camusso, la ripresa della concertazione è stata un fallimento ed ora in ogni caso non vi è più nulla da concertare.

Dopo lo “storico” accordo da te firmato con Confindustria il 28 Giugno, hai incassato l'articolo 8 e tre finanziarie Berlusconiane contro il lavoro. Dopo la tua apertura di credito al governo Monti, alla coda del PD, hai incassato una nuova finanziaria di massacro sociale- cui non hai opposto alcuna reale resistenza- ed oggi l'annuncio di un nuovo attacco all'articolo 18 senza neppure la parvenza di un reale negoziato.

La verità è che il governo Monti ha abrogato di fatto il tavolo di concertazione, e che in ogni caso la sua politica sociale, dettata da banche e Confindustria,  non ha nulla da offrire ma solo da togliere al mondo del lavoro.

Sei invitata dai fatti a prenderne atto ,evitando illusioni , nuove umiliazioni, e nuove sudditanze al PD.

La CGIL è nuovamente di fronte a un bivio. O una capitolazione a Monti, Bersani, Napolitano e alla loro predicazione della responsabilità nazionale, a favore di industriali e  banchieri. Oppure finalmente una lotta vera per arrestare la valanga: ciò che implica opporsi al governo Monti, rompere con il PD e con Napolitano,  promuovere un'azione di massa continuativa: un'azione tanto radicale quanto radicale è l'attacco portato ai lavoratori.

Queste sono le due vie possibili. Una terza possibilità non esiste.

La svolta di lotta è tanto necessaria quanto possibile. Nonostante l'enorme disorientamento tra le fila dei lavoratori, dovuto anche a tanti anni di speranze deluse e tradite, esiste e si allarga una domanda di reazione ad un'offensiva senza precedenti nell'intero dopoguerra. Le stesse lotte di fabbrica di queste ore ne sono testimonianza.

La CGIL è oggi la principale organizzazione del mondo del lavoro in Italia. La disgregazione della sinistra la carica oltretutto di un ruolo obiettivo di supplenza politica. Se la CGIL rompesse gli indugi, si liberasse dei riflessi concertativi, chiamasse i lavoratori ad una lotta vera per vincere, richiamerebbe perciò stesso tante energie e disponibilità oggi sopite. E potrebbe riaprire la partita.

Se la CGIL varasse una piattaforma di lotta unificante per il blocco dei licenziamenti, l'abrogazione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, la ripartizione tra tutti del lavoro esistente a parità di salario, un vero salario sociale ai disoccupati, un piano di opere sociali finanziato da grandi patrimoni, rendite, profitti; se la CGIL preparasse su questa piattaforma uno sciopero generale prolungato , con l'occupazione di tutte le aziende che licenziano, con la precisa volontà di piegare l'avversario e strappare risultati, essa  diverrebbe il punto di riferimento dell'enorme malcontento sociale e un possibile fattore politico di svolta.

Molto dipende dalla tua volontà e dalle scelte del gruppo dirigente della tua organizzazione. Di certo un rifiuto della svolta, la continuità del piccolo cabotaggio, aprirebbero la via a una disfatta storica del mondo del lavoro. Di cui saresti pienamente responsabile, e senza alibi.

MARCO FERRANDO - PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

GLI OPERAI FINCANTIERI CHIEDONO CONTO A MONTI


La decisione assunta stamane dai lavoratori della Fincantieri di Sestri Ponente di promuovere uno sciopero a oltranza e il presidio degli stabilimenti costituisce un riferimento esemplare per centinaia di vertenze in corso a difesa del lavoro. Ha ragione Mario Monti a temere la diffusione di “tensioni sociali”. Di fronte all'annuncio di una nuova valanga di licenziamenti, il movimento operaio può rispondere solamente con l’unificazione del fronte di resistenza. Peraltro solamente l'esplosione di un conflitto sociale radicale può mettere in discussione il governo dei banchieri, scompaginare la politica italiana, e aprire dal basso uno scenario nuovo. La decisione degli operai di Sestri è una buona inaugurazione del nuovo anno. Il PCL si impegnerà in ogni lotta per generalizzare il loro esempio.

MARCO FERRANDO- PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Intervento di Marco Ferrando a Pistoia - 7/12/11

DISOBBEDIRE ALL'APPELLO DI NAPOLITANO

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano- quale supremo garante delle banche e dei capitalisti- ha cercato di convincere milioni di lavoratori che gli intollerabili sacrifici imposti da Monti e dalla  BCE assicureranno loro un futuro migliore. E che quindi vanno subiti in silenzio. 
Disgraziatamente è lo stesso messaggio a reti unificate che ogni giorno i lavoratori si sentono propinare da trentanni e che li ha condotti all'attuale catastrofe sociale. La verità è che Napolitano cerca di sorreggere col proprio falso “prestigio” di salvatore della patria il governo della Confindustria e delle banche: un governo condannato alla caduta di consenso, sullo sfondo di una crisi senza sbocco. Disobbedire all'appello presidenziale alla rassegnazione sociale, ritrovare la fiducia nella propria forza, ribellarsi alla dittatura degli industriali e dei banchieri, è la condizione decisiva perchè il mondo del lavoro  possa risalire la china e costruire un'altra società e un altro futuro.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI