Dopo la bellissima e partecipata manifestazione di giovedì mattina,
quasi mille lavoratori in sciopero con il blocco totale del trasporto,
delegazioni di lavoratori da Roma e da Genova, si pone il problema di
come andare avanti nella lotta contro la privatizzazione e lo
spacchettamento del trasporto pubblico locale.
Per la prima
volta dopo anni abbiamo visto nella nostra città un vero sciopero,
gestito dai lavoratori su una piattaforma radicale di lotta. Uno
sciopero vero che rompe le regole imposte da governi, padronato e
burocrazie sindacali, uno sciopero che parte con il piede giusto e che
rompe con la tradizione delle passeggiate innocue in centro come per
anni
hanno imposto i sindacati confederali.
Ora si tratta di
andare avanti per vincere, la lotta dei lavoratori Ataf deve diventare
la scintilla per una città maltrattata dalla giunta Renzi, da anni di
malgoverno del PD. Una città sempre più in mano agli speculatori e
sempre più distante per i lavoratori, per i giovani, per i disoccupati.
Per
poter vincere bisogna però che la lotta si estenda ad altri settori e
categorie, se la lotta dei lavoratori Ataf si intreccia con quella degli
operai delle fabbriche in crisi (Ginori, Gkn, ecc), con gli studenti
medi e universitari, con i migranti, con gli occupanti delle case, con
chi si batte contro la distruzione dell’ambiente (contro la TAV, contro
gli inceneritori, ecc) si può creare veramente un processo che può
ribaltare i rapporti e per la prima volta dopo anni e anni portarci ad
una vittoria che darebbe slancio e vigore a tutte le altre vertenze.
Sono necessari tre
passaggi fondamentali in questo momento cruciale della lotta:
1-Dar
vita ad una cassa di resistenza, che oltre ad aiutare economicamente i
lavoratori in sciopero sia anche un’occasione per dare la possibilità ad
altri lavoratori di solidarizzare con gli scioperanti.
2-Eleggere
un comitato di lotta tra i lavoratori, che sia l’unico organismo
delegato a parlare con le controparti e che sia legittimato
dall’assemblea
3-I lavoratori Ataf, in quanto avanguardia
nelle lotte della nostra città, dovrebbero fare un appello alla
mobilitazione generale almeno fino a domenica 8 dicembre, giorno delle
primarie e grande vetrina per il sindaco Renzi. Questo per rompere sia
il rischio di isolamento che per rispondere alla campagna mediatica che
metteranno su gli organi di informazione renziana.
Il PCL sarà comunque al fianco, come ha sempre fatto negli anni passati e come ha
fatto stamani al corteo, dei lavoratori nella loro lotta contro la privatizzazione.
Partito Comunista dei Lavoratori - Firenze
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